Mercoledì 24 Aprile 2024

Mostra di Venezia, com'è glamour. Venti film a caccia del Leone

Mercoledì la kermesse cinematografica apre i battenti: molti vip, con sobrietà

Ryan Gosling ed Emma Stone in una scena di 'La La Land' (Ansa)

Ryan Gosling ed Emma Stone in una scena di 'La La Land' (Ansa)

Venezia, 29 agosto 2016 - A ciascuno il suo. Da sempre la Mostra, si potrebbe dire da quando fu fondata nel lontano ’32, è un mix di set internazionale e di provincialismo. Tra localismi e divi, tra feste e rigori, il festival di Venezia offre, sia a chi si porta il bagaglio di due settimane, sia a chi vi giunge per poche ore qualcosa da non perdere: un’emozione che viene da lontano e che non ha mai cessato di farsi sentire a discapito delle mille peripezie che hanno costellato la sua storia. Venezia 73 non è diversa e, anche se il dramma che ha colpito pochi giorni fa il nostro paese farà fare qualche passo indietro ai lustrini (annullata la cena di gala del 31, revocata la presenza del presidente Mattarella), mercoledì sera si alzerà comunque il sipario sul glamour e sulla corsa al Leone. A inaugurare la Mostra sarà infatti “La la land” attesissimo neomusical firmato da Damien Chazelle che è riuscito a trasformare Ryan Gosling e Emma Stone in ballerini provetti. Non sono che i primi divi di una lunghissima teoria: infatti molti film Usa hanno scelto la laguna per mettersi sotto i riflettori considerando il Lido un buon trampolino di lancio per i Golden Globe e gli Oscar. Michael Fassbender e Alicia Vikander sono (“The light between Oceans”) i guardiani di un faro a cui approda un giorno una scialuppa con un morto e una neonata; Jake Gyllenhaal, Amy Adams e Michael Shannon sono stati scelti da Tom Ford per un thriller che incrocia due destini paralleli; Natalie Portman è “Jackie” prima produzione americana del cileno Larraìn deciso a raccontare i primi giorni del dopo Dallas; il misterioso Terrence Malick firma il suo primo documentario con la voce narrante di Kate Blanchett e infine il fantascientifico “Arrival” di Denis Villeneuve in cui il quesito centrale, a cui cerca di rispondere la linguista Amy Adams è:come parlare agli alieni?

Naturalmente altri film Usa sono nella più rilassante vetrina del Fuori concorso (dove si trovano le prime due puntate di “The young pope” di Paolo Sorrentino), a cominciare dalla pellicola di Mel Gibson, “Hacksaw Ridge” dedicata all’eroico medico obiettore, avventista del settimo giorno. Il presidente di giuria Sam Mendes, più affidabile almeno sulla carta dei suoi predecessori, si troverà inevitabilmente a dover decidere tra le due sponde dell’oceano e quindi tra due idee di cinema anche se le scelte di Barbera dimostrano di voler abbattere lo steccato che divide cinema d’autore e cinema popolare.

I tre italiani, già discussi come vuole la tradizione, sono orgogliosamente schierati e attendono di misurarsi con pubblico e critica mai teneri al lido. Curiosamente anche se le intonazioni sono diverse sia “Questi giorni” di Giuseppe Piccioni, autore di talento che non ha mai raggiunto la fama che gli spetterebbe, sia “Piuma” di Roan Johnson mettono in scena giovani in età universitaria le cui scelte si fanno pressanti e difficilmente rinviabili. Forse per la prima volta o quasi il dramma italiano resta fuori dal concorso visto che il terzo film è l’intenso film-saggio “Spira Mirabilis” dedicato all’idea dell’immortalità umana. I film dei grandi vecchi Kusturica (con Monica Bellucci) e Konchalovsky non hanno l’aria d’essere all’altezza del passato mentre qualche sorpresa potrebbe venire dalla coppia francese Brizé-Ozon: il primo porta sullo schermo “Une vie” di Maupassant e il secondo la fedeltà indefessa di una giovane tedesca per il fidanzato morto nella prima guerra mondiale. La consuetudine vuole che il film migliori restino però nelle retrovie delle sezioni parallele.

Almeno per il cinema italiano sarà necessario tenere d’occhio i film di Kim Rossi Stuart (“Tommaso”) di Michele Vannucci (“Il più grande sogno”) di Edoardo de Angelis (“Indivisibili”). Del resto non è dal Concorso che si giudica un festival.