Martedì 16 Aprile 2024

In guerra per amore, 8 cose da sapere sul nuovo film di Pif

Il 27 ottobre esce il secondo film di Pierfrancesco Diliberto: si intitola 'In guerra per amore' ed è una rilettura dell'alleanza fra mafie a Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale

Una scena del film – Foto: Wildside/Rai Cinema

Una scena del film – Foto: Wildside/Rai Cinema

Il film 'In guerra per amore' esce nelle sale italiane giovedì 27 ottobre. Ha il compito tutt'altro che semplice di confermare le qualità cinematografiche di Pif. Ecco tutto quello che possiamo dire a riguardo senza incappare in spoiler. COS'È È una commedia agrodolce ed è il secondo lungometraggio di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, dopo il notevole esordio registrato con il film 'La mafia uccide solo d'estate' (2013). LA TRAMA Anno 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale. Nella città di new York lo squattrinato Arturo vive una travagliata storia d'amore con Flora: i due si amano, ma lei è promessa sposa a un altro. Per poterla sposare, Arturo deve ottenere il consenso del padre di lei, che vive in un paesino siciliano: siccome non ha un soldo per pagarsi il viaggio, è costretto ad arruolarsi nell'esercito statunitense che sta preparando lo sbarco in Sicilia. IL TRAILER IL REGISTA E SCENEGGIATORE Pif è un figlio della televisione, nel senso che ha fatto esperienza lavorando per l'allora MTV e facendosi notare soprattutto grazie alla serie documentaristica intitolata 'Il testimone' (nata nel 2007 e ancora in corso). Il suo esordio cinematografico, 'La mafia uccide solo d'estate' è stato il caso dell'anno 2013, accolto benissimo da pubblico e critica e premiato in più di un'occasione – ad esempio con il David di Donatello per l'esordio migliore. IL CAST Pif recita nel ruolo protagonista, quello di Arturo, mentre la sua amata Flora è interpretata da Miriam Leone. Accanto a loro, fra gli altri: Andrea Di Stefano, Stella Egitto, Cristiana Capotondi e Maurizio Marchetti. LE PAROLE DI PIF "Cercavo un racconto che, mantenendo lo spirito del mio primo film, mostrasse un piccolo uomo davanti a grandi eventi storici. Un film che, nella migliore tradizione della commedia italiana, facesse scorrere su un binario parallelo una storia privata e la Storia. La nostra ambizione era dar vita - pensando con rispetto, umiltà e senso delle proporzioni – a un capolavoro come 'Tutti a casa' di Luigi Comencini, e abbiamo cercato di farlo con una commedia ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Romantica, divertente ma anche amara perché mostra come un evento storico, apparentemente distante, abbia creato le condizioni per l'ascesa della mafia segnando la storia del nostro Paese". IL RAPPORTO SCOTTEN Uno dei contributi più significativi, in fase di scrittura della sceneggiatura, è stato il cosiddetto Rapporto Scotten, dal nome dell'ufficiale al quale fu chiesta una valutazione della questione mafia alla vigilia dello sbarco in Sicilia (documento recentemente desecretato). Dalla lettura emerge che gli Alleati valutarono tre possibilità: combattere la mafia, abbandonare l'isola al suo controllo oppure allearsi con essa: prevalse l'ultima opzione, anche in vista di un suo futuro ruolo in chiave anti comunista. IL PARERE DI CHI L'HA VISTO La critica sta accogliendo bene il film, ma senza gli entusiasmi che avevano caratterizzato la precedente pellicola di Pif. Convince meno l'abbandono di quell'umorismo surreale e politicamente scorretto che aveva fatto la forza di 'La mafia uccide solo d'estate'. Piace per contro la serietà con la quale sono affrontati i temi forti del film, perché dietro le risate può tranquillamente esserci una lodevole tensione civile.