E' morto Gene Wilder, grande attore comico

Il protagonista di 'Frankenstein Junior' e 'Willy Wonka' si è spento all'età di 83 anni. Era l'attore preferito da Mel Brooks

Gene Wilder in un fermo immagine del film "Frankenstein Junior" (Ansa)

Gene Wilder in un fermo immagine del film "Frankenstein Junior" (Ansa)

Washington, 29 agosto 2016  - Gene Wilder è morto, uno degli attori comici americani più famosi e prolifici aveva 83 anni. Wilder è stato immortale protagonista di pellicole come "Frankenstein Junior" di Mel Brooks, e sempre col regista e sempre nel 1974 girò anche "Mezzogiorno e mezzo di fuoco" e nel 1967 "Per favore non toccate le vecchiette". Lo riferisce la rivista Variety. 

Il nipote dell'attore ha fatto sapere che Gene Wilder si è spento ieri a Stamford, in Connecticut, in seguito a complicazioni del morbo di Alzheimer da cui era affetto. Nel 1989 gli era stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin.  L'attore aveva ricevuto due nomination all'Oscar, per il ruolo in "The Producers" e come cosceneggiatore insieme a Mel Brooks di "Frankenstein Junior".  

Gene Wilder, pseudonimo di Jerome Silberman è nato a Milwaukee l'11 giugno 1933. E' stato un attore, sceneggiatore, regista e scrittore statunitense. Tante collaborazioni, ma una su tutte, quella con il regista Mel Brooks. Gene è figlio di una famiglia di ebrei russi immigrati (particolare che tornerà in qualche film). Dopo l'università vola in Inghilterra, dove inizia a studiare recitazione alla "Bristol Old Vic Theatre School", oltre ad imparare a tirare di scherma, cosa che lo aiuterà al suo ritorno in patria, dove si manterrà proprio impartendo lezioni di scherma. Inizia a recitare in teatri di periferia, in spettacoli di secondo livello. Qualche tempo dopo riesce ad entrare al prestigioso Actors Studio. Il suo primo ruolo cinematografico è poco più che una comparsata in Gangster Story.

La fortuna per Gene Wilder arriva nel 1963 quando viene scritturato nel ruolo principale dello spettacolo teatrale Madre Coraggio e i suoi figli al fianco di Anne Bancroft, che gli presenta il fidanzato, e futuro marito, Mel Brooks. nasce subito l'amicizia e l'intesa tra i due, Brooks gli svela che sta lavorando alla sceneggiatura di Primavera per Hitler e gli promette che avrebbe avuto una parte importante. Ma passarono tre anni di totale silenzio tra i due. Poi è l'attore Zero Mostel a chiamare Wilder e dopo una breve audizione ottiene il suo primo ruolo da protagonista. Il film è Per favore, non toccate le vecchiette, del 1968, anche per Mel Brooks è l'opera prima da regista e sceneggiatore, e riesce a sfruttare al meglio le grandi doti comiche e recitative di Wilder. Per la sua interpretazione riceve la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista, mentre il film si aggiudica la statuetta per la miglior sceneggiatura originale. Inizia così la proficua collaborazione tra i due.

Dopo il successo inaspettato tuttavia per Wilder seguono una serie di insuccessi commerciali, come la commedia inglese Fate la rivoluzione senza di noi interpretata al fianco di Donald Sutherland. Nel 1971 è protagonista nel film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, di Mel Stuart, tratto dal romanzo La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl. La pellicola in origine fu un flop commerciale, ma col tempo è diventato un film di culto. Wilder ritrova poi il successo commerciale nel 1972 grazie al film di Woody Allen Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere) di cui interpreta uno degli episodi più divertenti.

Ma è il tempo di sbocciare e Wilder inizia a lavorare ad un copione intitolato Young Frankenstein. Dopo averne scritto un canovaccio di due pagine contatta Mel Brooks, che pur ritenendo l'idea "carina", si dichiara non interessato. L'agente di Marty Feldman lo propone a Wilder, che subito gli assegna il ruolo del futuro Igor. Brooks non vuole bruciarsi con Frankenstein Junior e resta dubbioso. Ma al tempo il regista sta preparando Mezzogiorno e mezzo di fuoco, dove Wilder è chiamato a interpretarvi il ruolo di Waco Kid sostituendo il protagonista malato. Alla fine i due film si faranno entrambi e usciranno a distanza di pochi mesi, nel 1974, diventando due grandi successi commerciali. 

Nel 1976 nasce la coppia comica con Richard Pryor, che lui stesso aveva suggerito come partner ai produttori, per il film Wagons-lits con omicidi. Nel 1977 è la volta della sua seconda regia, Il più grande amatore del mondo, ispirata al film di Federico Fellini Lo sceicco bianco, e che si rivela un insuccesso. Nel 1979 viene diretto da Robert Aldrich nella commedia western Scusi, dov'è il West?, dove duetta con un emergente Harrison Ford, che aveva sostituito in fase di pre-produzione John Wayne.

Nel 1980 Sidney Poitier convince Wilder e Richard Pryor a fare un nuovo film insieme. Nessuno ci può fermare, nonostante la sua lavorazione difficoltosa dovuta soprattutto al fatto che Pryor era nel frattempo divenuto dipendente da cocaina, è un grande successo internazionale (ma non in Italia), e il film compare più volte in liste e classifiche sulle migliori commedie cinematografiche. Con Sidney Poitier, Wilder scrive la sceneggiatura del loro successivo film Hanky Panky - Fuga per due dove Wilder conosce la futura compagna di vita e dei successivi due film Gilda Radner. Dopo Hanky Panky Wilder dirige il suo terzo film, La signora in rosso, che nonostante le brutte critiche ottiene un grande successo di pubblico e lancia la carriera dell'esordiente Kelly LeBrock. Dopo la commedia romantica Bebè mania Wilder gira nel 1991 l'ultimo film con Pryor, Non dirmelo... non ci credo, che rappresenta l'unico flop della coppia e nel quale è visibile il deterioramento fisico di Pryor dovuto alla sclerosi multipla.

Nel 1996 torna dopo più di vent'anni a recitare in teatro. Wilder ritorna in scena nel 1999, dove appare nell'adattamento tv della NBC di Alice nel paese delle meraviglie e in due film-tv polizieschi. Tre anni dopo compare come guest star nel telefilm Will & Grace nei panni di Mr. Stein, ruolo per cui vince un Emmy. Questo fu il suo ultimo ruolo.

Nel maggio 2005 Wilder ha pubblicato un libro con le sue memorie, Baciami come uno sconosciuto, pubblicato in Italia da Sagoma Editore. Due anni dopo ha pubblicato il suo primo romanzo, La mia puttana francese (My French Whore), nel 2008 ne ha pubblicato un secondo, The Woman Who Wouldn't, mentre nel 2010 ha dato alle stampe una raccolta di storie, What is This Thing Called Love?.