Da Marylin Monroe a David Bowie, dieta ed eccessi. Cosa mangiavano le star

Alcol, droga e stranezze varie: un mix, spesso fatale, che accomuna le celebrities di ieri e oggi

Il vento alza la gonna di Marylin Monroe nella celebre foto

Il vento alza la gonna di Marylin Monroe nella celebre foto

Roma, 20 febbraio 2017 - Dalla droga all’alcol, dal sesso ai farmaci, senza dimenticare diete estreme per mantenere sotto controllo il peso. Un mix, spesso fatale, che accomuna le celebrities di ieri e di oggi. La bellissima Marilyn Monroe non era immune alle pressioni per avere un fisico perfetto: uova crude e latte a colazione, fegato alla griglia e carote a cena. Il gelato era l’unico strappo alla dieta ma non l’unico vizio visto che a 30 anni era già dipendente da alcol e da psicofarmaci. La vita sregolata della diva bionda culminerà nella notte tra il 4 e il 5 agosto 1962 con l’overdose da barbiturici.

Barbiturici anche al centro della morte anche di Judy Garland, il 22 giugno 1969. L’ingenua ragazzina di campagna del “Mago di Oz” abusava di farmaci, droghe e alcol. E aveva la tendenza a ingrassare, tanto che per tutta la vita assunse amfetamine per mantenere sotto controllo il peso. Le più bizzarre “diete” delle star sono state rivelate da un articolo di “Vice”: latte, peperoni rossi e cocaina, la dieta estrema di David Bowie nel periodo dell’uscita dell’album “Station to station” (1976). Quando tentò di disintossicarsi insieme a Iggy Pop, invece, la sua giornata iniziava con due uova crude. Elvis Presley seguiva la dieta della “Bella addormentata”: il re del rock and roll s’ingozzava di calorie. Solo a colazione mangiava biscotti al burro, salsiccia, bacon e quattro uova. Per perdere peso iniziò a dormire per tre giorni di fila e, così, al posto del cibo cominciò a ingurgitare sonniferi, ansiolitici e quant’altro. Lemmy Kilmister, leader dei “Motorhead”, consumava quotidianamente una grande quantità di Jack Daniel’s e coca, speed e sigarette. E il cibo? Solo spaghetti, patatine e bistecca, tutto rigorosamente freddo. Jack Daniel’s per accompagnare pollo fritto e patate per Liz Taylor. Ernest Hemingway, invece, era un grande bevitore. Amava l’assenzio così tanto da inventare un cocktail a base di champagne e assenzio: il “Death in the Afternoon” (dal titolo originale del suo libro “Morte nel pomeriggio”). La cantautrice statunitense Stevie Nicks era una cocainomane e consumatrice abituale di Courvoisier, Heineken ed erba. Nel 1993 riuscì a liberarsi di droga e alcol, per dedicarsi a un altro tipo di eccesso: il cibo.