Martedì 23 Aprile 2024

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La corazzata 'Transformers – L'ultimo cavaliere' è accompagnata in sala dall'avventuroso 'Civiltà perduta' e dai drammatici 'Parliamo delle mie donne' e 'The Habit of Beauty'

Una scena del film 'Transformers – L'ultimo cavaliere' – Foto: Paramount Pictures

Una scena del film 'Transformers – L'ultimo cavaliere' – Foto: Paramount Pictures

TRANSFORMERS - L'ULTIMO CAVALIERE Portando al pettine i nodi seminati nel precedente film della saga, 'Transformers – L'ultimo cavaliere' alza la posta e mette in scena la lotta all'ultimo sangue fra i Transformer e l'umanità: per quest'ultima, l'unica speranza di salvezza è nascosta tra le pieghe della storia segreta della presenza dei robot sul nostro pianeta. Basterà? Michael Bay continua il proprio personale discorso cinematografico, a base di una regia muscolare ed esagerata: tradizionalmente la critica non gradisce e anche in questo caso i pareri negativi fioccano copiosi, soprattutto nei confronti di una trama un po' pasticciata. È anche vero, però, che storicamente la formula piace al pubblico. Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento. CIVILTÀ PERDUTA Siamo negli anni Venti del XX secolo. L'esploratore e archeologo Percy Fawcett è convinto che nelle profondità dell'Amazzonia si nasconda la mitica città di El Dorado: organizza una missione di ricerca insieme al figlio e ad alcuni sodali, ma l'impresa si rivela proibitiva. Il regista e sceneggiatore James Gray ('Little Odessa') confeziona un film d'avventura con un impianto molto tradizionale, ma capace di un certo fascino: pubblico e critica internazionali hanno gradito, complice anche il cast formato da Charlie Hunnam, Tom Holland, Sienna Miller e Robert Pattinson. Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento. PARLIAMO DELLE MIE DONNE Un talentuoso fotoreporter di guerra è ormai anziano, ma non è pago di vita e di amore: compra una splendida villa di montagna, intreccia l'ennesima relazione sentimentale e si chiede se verranno mai a trovarlo le quattro figlie avute da altrettante relazioni. A un certo punto loro arrivano. Giunto ormai alla soglia degli ottant'anni e con decine di film alle spalle, il regista e sceneggiatore francese Claude Lelouch torna a riproporre il suo cinema elegante e lo fa con un forte elemento autobiografico (ha avuto sette figli da cinque donne diverse). Il risultato è un po' ombelicale e datato, ma non muffoso o svogliato. THE HABIT OF BEAUTY Lui è fotografo, lei gallerista, ma la coppia è stata lacerata dalla tragica morte del figlio, avvenuta qualche anno prima. L'incontro con un giovane teppistello, problematico e di talento, offre loro una possibilità di metabolizzare il lutto e ritrovare un po' di serenità: sapranno cogliere l'occasione? 'The Habit of Beauty' rappresenta l'esordio di finzione per il documentarista Mirko Pincelli, che lavora con un piede in Italia e l'altro in Inghilterra e che confeziona una pellicola di buona fattura in termini di regia, meno efficace in termini di sceneggiatura.