Oscar 2017, la vittoria italiana dedicata agli immigrati

L'emozione del vincitore per il Make up Bertolazzi: "Ci dormo, con la statuetta". Le congratulazioni di Gentiloni, il fair play di Rosi Bagno a Ripoli, al premio Oscar Bertolazzi le chiavi della città

Miglior trucco: al centro Alessandro Bertolazzi

Miglior trucco: al centro Alessandro Bertolazzi

Los Angeles, 27 febbraio 2017 - Vista dall'Italia, questa lunga notte degli Oscar - che passerà alla storia per la gaffe sul vincitore - ha il sapore della delusione per Fuocoammare rimasto a bocca asciutta, ma anche quello della vittoria per la statuetta vinta per il make up di Suicide Squad  da Alessandro Bertolazzi. Che fa tenerezza, al telefono, quando racconta: "Ora è nella mia mano sinistra, con la destra reggo il telefono, non so quando lo poserò... Penso che stanotte ci dormirò con il mio Oscar".

Il premier Paolo Gentiloni twitta dispiacere e complimenti:

E il ministro della Cultura Dario Franceschini dichiara: "Stanotte a Los Angeles con Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini ha vinto il cinema italiano, il lavoro e la professione di chi rende possibile la magia della settima arte. L'Italia è orgogliosa di questo Oscar così come della nomination del documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi che, con intelligenza e sensibilità, ha portato al centro della scena il tema globale della migrazione". 

LA VITTORIA -  Bertolazzi racconta tutte le emozioni della nottata: "Ero agitato prima e sono ancora più agitato adesso, anzi sono mescolato, sono tante sensazioni insieme". Non che fosse una grande sorpresa: era nell'aria da tempo che potesse vincere, insieme al collega Giorgio Gregoriani. Bertolazzi la racconta così: "Verso la fine della produzione di Suicide Squad i colleghi hanno cominciato a scherzare, 'vedrete che vincerete', ci dicevano. Ma siamo italiani, siamo abituati ai complimenti, ce li fanno sempre, quindi non abbiamo voluto prendere troppo sul serio quelle voci". Giorgio Gregoriani - specializzano nelle acconciature della squadra di cattivi di Suicide Squad - non è meno emozionato. 

LA DEDICA - Dal palco degli Oscar, Bertolazzi ha voluto parlare d'immigrazione, e in quella dedica c'era anche un pezzo di Fuocoammare: "Dedico questo Oscar a tutti immigrati, i sogni non hanno frontiere, noi facciamo film, facciamo sogni che non hanno limiti, nei set cinematografici ci sono persone che lavorano e queste persone provengono da tutto il mondo, ecco perché mi sono sentito in dovere di fare questa dedica", ha detto. La spiegazione? "L'ho sentito come un dovere, ci tenevo. Parlare di confini non ha logica soprattutto per noi che apparteniamo al mondo del cinema al mondo dell'arte. Non ci sono confini al cinema, non ci sono colori. Una troupe cinematografica è composta da gente proveniente da tutto il mondo. Noi siamo truccatori e siamo immigrati. Il mondo dell'arte non ha confini".

Gianfranco Rosi con Donatella Palermo (Afp)
Gianfranco Rosi con Donatella Palermo (Afp)

ROSI E FUOCOAMMARE - Da parte sua Gianfranco Rosi, che non ha visto il trionfo di Fuocoammare (battuto da OJ Simpson, an american story), non ci sta a derubricare l'avventura del documentario come una 'delusione', anzi: "Sono felicissimo di questo meraviglioso viaggio durato un anno - assicura - È stato davvero incredibile. Il film documentario ha finalmente assunto un valore universale". Statuetta o meno, il regista italiano ci tiene a ringraziare Pietro Bertolo, il medico che da anni salva vite e cura gli immigrati a Lampedusa, e Samuele, il bambino protagonista del film, ma anche l'intera isola di Lampedusa, "e tutti coloro ci hanno accompagnato in questo viaggio, a partire dai produttori".

L'italo-canadese Alan Barillaro e Marc Sondheimer (Lapresse)
L'italo-canadese Alan Barillaro e Marc Sondheimer (Lapresse)

IL CORTO VINCITORE - Ma c'è un pezzo d'Italia anche nella vittoria di Alan Barillaro (che è italo-canadese) nella categoria corti d'animazione per Piper, storia di un uccellino che diventa grande superando le sue paure. Barillaro ha dedicato il premio alla moglie e ai "miei tre piccoli Piper a casa, che hanno ispirato questa storia. Vi voglio bene e vi auguro di avere sempre il coraggio di vincere le vostre paure". 

 

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