Giovedì 25 Aprile 2024

Oscar 2017, è una sfida a due. "Vi racconto la Hollywood segreta"

Il gossip di Jo Champa mentre “Moonlight” insidia “La La Land”

Una scena di 'La La Land' – Foto: Black Label Media

Una scena di 'La La Land' – Foto: Black Label Media

OSCAR 2017: stanotte tutti contro lo strapotere – stando almeno alle previsioni della vigilia – di “La La Land”, il musical di Damien Chazelle che rischia di sbaragliare a suon di record ogni concorrenza, forte delle sue 14 nomination.  Nella categoria “Miglior film”, ad esempio, secondo i bookie di Stanleybet è favoritissimo a 1.10 e stacca nettamente i diretti avversari: secondo è infatti “Moonlight”, ma già lontano a quota 7.00. Le 14 nomination di “La La Land” già lo appaiano a pellicole mitiche (avevano fatto lo stesso solo “Eva contro Eva” e “Titanic”). Gli altri film che gli possono insidiare l’Oscar, oltre al già citato “Moonlight” sono (con poche probabilità, dicono gli esperti) “Arrival” di Denis Villeneuve, “Barriere”, diretto e interpretato da Denzel Washington, “La battaglia di Hacksaw Ridge” di Mel Gibson, il western “Hell or High Water” di David Mackenzie, “Il diritto di contare”, storia di un gruppo di matematiche di colore nell’America delle segregazione razziale, il drammatico “Manchester by the Sea” di Kenneth Lonergan e “Lion” di Garth Davis.

Miglior film
Miglior film

Milano, 26 febbraio 2017 - Hollywood vista da dietro il sipario. Stanotte in diretta dalle ore 22.50 su Sky Cinema Oscar HD e in chiaro su Tv8 arriva la magica cerimonia degli Oscar 2017 con il red carpet e tutte le premiazioni; il grande show è stato preceduto, in questi giorni, su Sky, da “Jo’s Hollywood”, l’interessante docu-reality realizzato dall’attrice italoamericana Jo Champa con interviste esclusive ai più grandi attori e registi di Hollywood – Denzel Washington, Amy Adams, Kevin Costner, Nicole Kidman, Robert Zemeckis, Jessica Chastain, Viola Davis – con i quali Jo ha un rapporto di amicizia ultradecennale.

Il suo primo impatto con Hollywood come è stato?

«Fu 25 anni fa ed ero inorridita e perplessa. Avevo un’idea romantica, di vecchie star, Hollywood come una favola, persone bellissime a ogni angolo della strada... all’epoca Hollywood non era ancora stata ‘ripulita’, dunque c’erano ‘Pretty Women’ a ogni angolo di Hollywood Boulevard e Sunset e non assomigliavano per niente a Julia Roberts! Avevo paura di uscire dalla macchina e, d’altronde, non c’era gente ‘normale’ che camminasse per strada».

Qualche aneddoto divertente che le hanno raccontato i suoi intervistati?

«Lionel Richie mi ha raccontato che, quando hanno chiamato il suo nome perché aveva vinto l’Oscar, sua madre gli ha detto ‘Sbrigati ad andare lassù a prenderlo prima che cambino idea’!».

Per lei quale è stata la più grossa sorpresa nella sua storia degli Oscar?

«La prima volta ci rimasi un po’ male, quando mi accorsi che tutti leggevano dal gobbo...».

Quale è stata la più grossa delusione? 

«La volgarità di certe persone... lo sgomitarsi sul red carpet di uffici stampa di serie B. Al mio primo Oscar a cui ho partecipato con mio marito, una famosa attrice mi ha ignorato ostentatamente. E subito dopo, al Ballo del Governatore – che non è affatto un ballo, bensì la cena privata dopo al cerimonia – è letteralmente saltata su Joe per salutarlo. A Hollywood bisogna imparare ad essere un po’ tartaruga: guscio duro, ma sotto devi restare morbida. A nessuno devi dare troppo potere per farti del male o farti diventare come loro».

Le è mai capitato di sentirsi imbarazzata durante le interviste?

«Con Denzel Washington non sapevo come iniziare, allora lui è scoppiato a ridere e ha cominciato a parlare in italiano».

Giudizio da donna: più affascinante Kevin Costner o Warren Beatty?

«Mi dispiace ma non so come rispondere perché gli attori, come uomini, non mi hanno mai interessato. Come colleghi sì. Ma come uomini... mmhh... trucco, capelli tinti, Botox... non dico che loro due lo facciano, ma io non li vedo così. Sono amica di tanti altri e per me sono tutti amiconi, da Al Pacino a Gerard Butler».

Come vengono visti i registi stranieri a Hollywood?

«I registi stranieri bravi sono molto apprezzati da quelli dell’ambiente. Purtroppo spesso accade che, se anche vincono un Oscar, i loro film non sono distribuiti nella stessa maniera di quelli americani. I film stranieri vengono apprezzati, ma da un publico piu’ sofisticato, dai veri amanti del cinema. Quando ho detto a Viola Davis che in “fences” mi aveva ricordato la Magnani, dopo l’intervista il suo ufficio stampa mi ha chiesto chi fosse la...? Come si chiamava? Per me è stato come se mi avessero trafitto il cuore».

La musica è importante per gli Oscar?

«Importantissima, non solo per gli Oscar ma per i film in generale. Danno l’emozione prima ancora delle parole. Chi potrebbe immaginare “Titanic” senza la musica di James Horner? O Guerre Stellari senza John Williams? O i Minions senza “Happy” di Pharrell Williams (ho intervistato anche lui)? O tutte le grandi composizioni del nostro Morricone? Impossibile».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro