Giovedì 18 Aprile 2024

Il coraggio di Lucia ora è un film. "Voglio bene al mio volto sfregiato"

Stasera su Rai Uno la storia dell’avvocatessa aggredita con l’acido

Lucia Annibali con l'attrice Cristiana Capotondi (Ansa)

Lucia Annibali con l'attrice Cristiana Capotondi (Ansa)

Roma, 21 novembre 2016 - QUELLO che le è successo la sera del 16 aprile 2013, sulla soglia di casa, a Pesaro, le ha sconvolto la vita, ma non l’ha spezzata. Perché Lucia Annibali, corporatura minuta e carattere d’acciaio, non avrà mai più il suo volto di prima, «quello che i miei genitori hanno conosciuto – spiega lei stessa – non gli sarà mai restituito». Ma oggi, a 39 anni, è ancora di più una donna forte e coraggiosa, determinata nel volere trasformare la sua terribile esperienza in qualcosa di positivo, che possa essere utile per gli altri. Quella sera, due sconosciuti, assoldati dal suo ex, Luca Varani, come lei avvocato, le gettarono dell’acido sul volto. Oggi lei dice, «spero di acquisire una nuova identità, e di non essere sempre identificata come la donna sfregiata con l’acido».

Lucia Annibali, la storia: dal dramma al film

Lucia, lei è diventata, suo malgrado, un simbolo.

«È faticoso portare il peso di un dolore così grande, ma bisogna imparare a trasformare ogni esperienza tragica della vita in qualcosa di positivo, fare in modo che possa essere utile agli altri, offrirlo come una sorta di dono. E non solo alle donne, ma anche ad esempio agli ustionati, per dare anche a loro speranza e affermare che la vita vale sempre la pena di essere vissuta».

Diciotto dolorose operazioni, il suo volto cambiato. Ha mai pensato di farla finita?

«Quella sera, su quel pianerottolo, ho visto la morte in faccia, e quindi so cosa si prova. Ma in quel preciso istante, ho scelto di reagire. E quando scegli la vita, è per sempre. I primi giorni in ospedale sono stati molto difficili anche perché al Centro Ustionati, per paura delle infezioni, non fanno entrare nessuno e quindi soffrivo di solitudine. In quei giorni mi sentivo come risucchiare, avevo la sensazione di precipitare in un baratro, ma l’ho stoppata, quella sensazione. Ed è una scelta quotidiana, perché ogni giorno mi devo confrontare con le difficoltà di un’ustionata. È una sofferenza che ho fatto mia. Come ho fatto mio questo volto, a cui mi sono affezionata e con il quale spero di andare incontro a un futuro radioso».

Luca Varani è stato condannato a vent’anni. Poco o, secondo lei, una pena adeguata?

«Non esiste pena che possa riparare a quello che mi è ‘capitato’. Ma come donna di legge e come vittima, mi sento di dire che giustizia è stata fatta. Sommando una serie di reati, tra cui il tentato omicidio, ha avuto il massimo di quanto prevede la nostra legge. Ma visto l’allarme sociale che cresce in relazione agli attacchi con l’acido, penso che sarebbe auspicabile individuare una fattispecie di reato che tenga conto dei danni gravi e irreversibili che costringono le vittime a convivere tutta la vita con un aspetto diverso dal proprio. Forse sarebbe una sorta di restituzione, anche nella speranza di ricevere quelle cure che ti permettano poi di presentarti alla società senza vergognarti».

Pensa mai all’eventualità di incontrare in futuro Varani?

«In genere cerco di pensare a qualcosa di più interessante e divertente. Ma talvolta ci penso, e mi spaventa perché ho vissuto momenti di terrore. Ma affronterò il problema, se e quando sarà».

Ora ha un nuovo incarico.

«Sì, da qualche settimana collaboro con la ministra Maria Elena Boschi al Dipartimento per le Pari Opportunità. Ho, almeno per ora, accantonato la mia attività di avvocato, e ho preso casa a Roma per dedicarmi a tempo pieno a questo nuovo lavoro. È un’esperienza molto bella. Siamo andate nelle scuole, abbiamo incontrato le associazioni e anche insieme a loro, nei prossimi mesi, verrà riscritto il piano antiviolenza».

Soddisfatta dell’interpretazione di Cristiana Capotondi?

«Molto. Non è stato facile per lei, con tutte quelle ore di trucco ogni giorno. La ringrazio per il suo impegno e per come ha portato la mia storia e il mio volto nel film. È stato bellissimo conoscerla».

La compagna di Varani ha diffidato dal fare riferimenti a lei nel film.

«Ci siamo posti il problema di tutelare la sua privacy e sono state quindi prese accortezze specifiche».

Lucia, ha chiuso con gli uomini?

«Ma no, non sono tutti così. Spero di trovare un amore che mi ami, questa sarebbe per me davvero una bella novità». 

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