Mr Darcy, alla ricerca dell'uomo perfetto

Duecento anni dopo la morte di Jane Austen il suo personaggio fa ancora innamorare. Ecco perché

Alla ricerca di Mr Darcy, il saggio di Giovanna Pezzuoli

Alla ricerca di Mr Darcy, il saggio di Giovanna Pezzuoli

Il 18 luglio saranno 200 anni dalla morte di Jane Austen. Una scrittrice ancora sorprendentemente attuale, capace di 'parlare' alle donne di oggi (peccato non abbastanza agli uomini) soprattutto attraverso i suoi personaggi maschili. Mr Darcy, per esempio: che a dispetto dei secoli che passano resta il simbolo dell'uomo 'perfetto'. Ecco perché

Alzi la mano chi, tra le ragazze d’ogni età che hanno letto Jane Austen, non si è presa almeno una cottarella per Mr Darcy. Bello e ricco ma spocchioso, il protagonista di ‘Orgoglio e pregiudizio’ ci mette un po’ per entrarti nel cuore, ma poi finisce quasi sempre per trionfare come oggetto del desiderio. Sì, anche delle donne di oggi, nonostante tutte le conquiste ottenute e il ridotto fascino di redingote e alti cappelli a cilindro. Come è possibile? Ad aiutarci nel risolvere il ‘mistero’ è Giovanna Pezzuoli, con il suo Alla ricerca di Mr. Darcy, agile volumetto edito da Iacobelli che ripercorre le fortune mediatiche del personaggio, dal film con Lawrence Olivier alle versioni splatter coi vampiri passando per una rivisitazione stile Bollywood.

Ma la versione forse più azzeccata - andate a cercarvela su YouTube - è la miniserie della Bbc che ha lanciato Colin Firth, qui un Darcy perfetto dagli occhi ardenti. Sempre lui ha poi interpretato la storia in chiave moderna nella nota trilogia di Bridget Jones. Fa palpitare molto meno, il confronto con il rivale piacione - Hugh Grant o, nell'ultimo, Patrick Dempsey è meno netto ma Firth fa sempre la sua bella figura.

Questa carrellata dei Darcy del cinema - documentatissima ma tratteggiata in tono lieve e divertito - ci porta per mano verso la domanda clou: perché Darcy ci fa (ancora) innamorare? E’ compassato e scostante, quasi odioso con la sua aria di superiorità. Vuoi mettere lei, Elizabeth Bennet? Lizzie è sorridente e di mente brillante, non piega la testa di fronte alla nobiltà snob e sembra così anticonformista - lei di famiglia povera, con una madre francamente imbarazzante - da voler resistere al richiamo dell’incantevole castello di Pemberly (il che poi non è del tutto vero...). Lizzie è testarda, sicura, controcorrente: impossibile non identificarsi.

Ma il vero eroe resta lui, perché è lui a sorprendere: l’ombroso Darcy s’innamora dell’intelligenza di Lizzie, adora la sua spavalderia, ricerca il dialogo. A tratti sembra si senta addirittura inferiore a lei. Di certo per lei sa cambiare. Eccolo il punto: sotto la scorza del gentiluomo snob emerge via via l’uomo forte ma di cuore, che si prodiga nell’ombra per aiutare l’amata nonostante l’iniziale rifiuto senz’appello di lei. E quando alla fine anche Lizzie cede a questo riscoperto fascino, oltre all’happy end del matrimonio ci s’immagina un rapporto alla pari tra i due. Che volere di più, anche oggi?

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