Grande Fratello Vip 2, il Moige chiede la chiusura. Mediaset: "Assurdo"

L'associazione dei genitori lancia una petizione online per interrompere il reality. Il network tv: "Parental control e telecomando assicurano la tutela dei minori"

I concorrenti dentro la Casa del Grande Fratello Vip

I concorrenti dentro la Casa del Grande Fratello Vip

Milano, 12 ottobre 2017 - Gli ascolti premiano la seconda edizione del Grande Fratello Vip, ma il Moige chiede la chiusura di quello che definisce "un programma trash inaccettabile".  "Ad ogni puntata assistiamo a un'esplosione di indecenza, volgarità e disprezzo: le telecamere spesso inquadrano scene da evitare in prima serata, lesive della privacy e irrispettose del minore, come nel caso dello scandaloso bidet della Rodriguez in diretta TV, a cui si aggiungono imprecazioni, come quella di Predolin; minacce gratuite, come quella di Rodriguez ai danni di Bossari e insulti, come le affermazioni pesanti contro Malgioglio - tuona il Movimento italiano genitori -. Non possiamo accettare programmi così scadenti, di tale squallore e bassezza culturale, offensivi per la dignità di tutti gli spettatori adulti e minori che siano".

Il Moige ha quindi deciso di lanciare una petizione online "diretta sia a Pier Silvio Berlusconi, ad di Mediaset, per chiedere la chiusura del programma, sia alle aziende inserzioniste affinché non inseriscano i propri spot nella trasmissione, che non merita di essere nel palinsesto di nessuna rete tv".

Accuse a cui, però, replica la stessa Mediaset che giudica "assurda" la richiesta avanzata dall'associazione. "Tutti i programmi Mediaset rispettano le norme e i principi che regolano il sistema radiotelevisivo. E non potrebbe essere altrimenti dal punto di vista legale", scrive il network in una nota. "Ma oltre ai vincoli di legge - si legge ancora nel comunicato - Mediaset esprime una propria responsabilità editoriale che caratterizza quotidianamente l'attività televisiva del Gruppo. Tanto è vero che Mediaset, per prima e di propria iniziativa, ha introdotto già nel 1994 la segnaletica semaforica (i cosiddetti 'bollini' verdi, rossi e gialli) che aiuta le famiglie a orientarsi nella programmazione". 

"È comprensibile che singole associazioni possano non apprezzare alcune trasmissioni e in questi casi esistono due diversi livelli di protezione: il telecomando e il sistema 'parental control' che assicura a ogni famiglia la possibilità di regolare l'accesso televisivo ai minori - si fa ancora notare -. Pretendere oggi di chiudere programmi televisivi suona assurdo e anacronistico, quando il vero tema riguarda l'accesso indiscriminato del pubblico di ogni età al mondo Internet su cui non è esercitato alcun controllo". 

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