Gianni Morandi star dell’Isola di Pietro: "Ora ho la faccia giusta per recitare"

Da domenica su Canale 5 in onda per 6 puntate

Gianni Morandi con  Chiara Baschetti, che interpreta con lui 'L’isola di Pietro'- LaPresse

Gianni Morandi con Chiara Baschetti, che interpreta con lui 'L’isola di Pietro'- LaPresse

Milano, 22 settembre 2017 - Era un po' che non ci vedevamo. Gianni Morandi dopo vent’anni (a dicembre ne avrà 73) torna a recitare in una fiction, “L’isola di Pietro”, in onda per 6 puntate da domenica su Canale 5. Un po’ giallo, un po’ commedia, un po’ sentimentale: così non si scontenta nessuno.

In questo periodo è stato lei a non voler più fare fiction o nessuno l’ha cercata?

«In questi venti anni ho fatto altro, ho tenuto tanti concerti, ho fatto Sanremo, ho scritto canzoni... Ci sono stati molti incontri con il mondo della tv ma non c’era mai la storia giusta. Rivedendomi ora sul video, mi sembra di essere più credibile oggi come attore che vent’anni fa, ho una faccia più vissuta. Anche se, lo confesso, all’inizio avevo un po’ di timore, non ero più abituato a recitare. Ma sono bastati pochi giorni per ritrovare il ritmo giusto».

Come ha influito sulla sua vita il “trattamento Rovazzi”?

«Dopo aver inciso con lui la canzone ‘Volare’ quest’estate mi fermavano tutti i ragazzini tra i 6 e i 15 anni. Mi chiedevano: ‘Tu sei l’amico di Rovazzi?’ Io gli spiegavo che cantavo anche prima, dicevo: chiedilo a tua mamma, o a tua nonna... Oppure mi domandavano: è vero che hanno rapito tua moglie?»

Nella fiction lei impersona un medico. Che effetto le ha fatto vestire il camice?

«Quando, da piccolo, vivevo a Monghidoro, tre erano le persone più importanti del paese: il maresciallo dei carabinieri, il prete, e il medico. Allora i medici di famiglia ti visitavano davvero, dalla testa ai piedi, non come oggi che ti mandano subito a fare gli esami e non si pronunciano mai con una diagnosi. In paese lo conoscevano tutti. Nel giorno di mercato le persone lo fermavano per raccontargli delle loro malattie. E io pensavo: sarebbe bello fare il medico da grande. Mi piaceva il fatto che stesse sempre in mezzo alla gente. E oggi comunque io sto in mezzo alla gente, con le mie canzoni.»

Lei è molto attivo sui social, soprattutto Facebook. Che ne pensa del fenomeno degli “haters” che fa paura a molti personaggi dello spettacolo?

«Per smontarli bisogna usare l’ironia. Per esempio spesso mi scrivono dicendo: smetti di cantare, ritirati, vai in pensione. E io rispondo: Abbi pazienza ancora un paio di settimane... Se invece rispondi duro, allora si innesca una canizza che non finisce più. Però sui social si possono imparare molte cose, perché la gente, protetta dall’anonimato, ti dice la verità. Io non posso rispondere a tutti: ogni giorno ricevo 2500-3000 messaggi, ormai ho più di 2,5 milioni di follower.»

Nell’”Isola di Pietro” il protagonista, cioè lei, è appassionato di corsa. È un caso?

«Gli sceneggiatori hanno cucito la storia sulle mie attitudini, tra cui l’amore per gli animali, per la natura, e anche per la corsa. Ma la fiction è arrivata proprio quando avevo deciso di smettere di correre, così ho dovuto ricominciare ad allenarmi. La scena della corsa, per esempio, l’abbiamo girata sette volte, la prima andavo come un razzo, all’ultima ero sfiancato, e hanno scelto proprio quella!»

Cosa pensa di Claudio Baglioni - suo sodale nel tour “Capitani coraggiosi” - come direttore artistico di Sanremo?

«Una scelta straordinaria, Claudio è una persona preparatissima, integerrima. Però ancora non ci siamo sentiti.»

Le piacerebbe andare a Sanremo, magari per una sola serata, come ospite?

«Se mi chiamano...»

Il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri interviene per annunciare che la seconda serie di “L’Isola di Pietro” è già in scrittura, e Morandi dice:

«Attenzione: fate in fretta perché ho ancora pochi mesi...»

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