Gianluca Vacchi, l'azienda lo gela. "Non ha incarichi dirigenziali"

Sole, mare, ragazze e tatuaggi: il divo social isolato dalla sua Ima

Gianluca Vacchi con la fidanzata Giorgia Gabriele

Gianluca Vacchi con la fidanzata Giorgia Gabriele

Bologna, 11 ottobre 2016 - Amato, idolatrato, imitato. Ma anche criticato e, ora, un po’ più isolato: non è un caso che abbia ribattezzato la sua abitazione a Castenaso, nel Bolognese, ‘L’Eremita’. Gianluca Vacchi, imprenditore dandy e seduttore con un impero social da oltre cinque milioni di persone su Instagram, non si aspettava forse che una parziale presa di distanza nei suoi confronti arrivasse dalla famiglia.  Ima, la multinazionale del packaging quotata in Borsa, ha invece deciso di diramare una nota per «evitare disinformazioni sulla vita aziendale» alla luce dell’«interesse mediatico generato dall’attiva presenza del dottor Gianluca Vacchi nei social media e alla serie di considerazioni emerse sulla stampa in questi ultimi giorni».   L’azienda, che ha fatturato 1.109,5 milioni di euro nel 2015, è guidata da Alberto Vacchi – cugino di Gianluca –, numero uno fino al 2018 di Confindustria Emilia e già in corsa alla presidenza nazionale. Ima spiega che «Gianluca è azionista di Ima ed è membro del cda, come più volte dichiarato dallo stesso», specificando poi che Vacchi «non ha deleghe e non si occupa direttamente della gestione aziendale». E ancora: «Vacchi ha svolto, per molti anni, l’attività di imprenditore al di fuori del contesto Ima, senza alcuna partecipazione attiva in questa azienda essendo soddisfatto degli andamenti complessivi e della gestione». Fino al chiarimento finale: «Ima non è stata fondata dal padre di Gianluca».   D’altronde il passaggio chiave per capire l’autobiografia ‘Enjoy’ (ovvero ‘Divertiti’) del Vacchi re del web, non era quello sull’estate 2005, quando si gettò da un elicottero fermo a otto metri d’altezza in mezzo ai bagnanti increduli nel mar di Sardegna; e non era neppure la riflessione sul «rubino da barba» e sugli «orologi da donna» che indossa perché ama «il contrasto tra la loro raffinatezza e le mie mani tatuate». Il cuore del libro è il capitolo dedicato a Ima e famiglia: «Siamo così diversi da essere sostanzialmente uguali», scrive Gianluca, con affetto, del cugino Alberto. Ma evidentemente tale esposizione mediatica ha finito per provocare la nota di una famiglia (meglio dire di un’impresa) che ha sempre difeso la privacy con un profilo sobrio.  «Gli unici emolumenti che ricevo oggi da Ima – scriveva Gianluca Vacchi nella sua autobiografia – sono i dividendi che mi spettano (eventualmente) come azionista». Frasi che, infatti, non avevano suscitato repliche dell’azienda: fino a ieri, dopo una polemica con il comico Maurizio Crozza. Ma Vacchi non si spaventa e, anzi, a tarda sera, fa sapere attraverso un collaboratore di aver condiviso il testo dell’azienda. D’altronde ha detto di sé: «Sono un essere multiplo per vocazione».

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