Giovedì 18 Aprile 2024

Fiorello, nuovo show: "Weinstein bloccò la mia carriera a Hollywood"

Lo showman ha debuttato con 'Il Socialista', programma radio in diretta su Facebook dal lunedì al venerdì. Tra il serio e il faceto ha rivelato di avere una lettera del produttore hollywoodiano

L'immagine del profilo Facebook di Fiorello con 'Il Socialista' nuovo programma

L'immagine del profilo Facebook di Fiorello con 'Il Socialista' nuovo programma

Roma, 23 ottobre 2017 - Rosario Fiorello fa ancora centro. E' andato in onda 'Il Socialista', la nuova trasmissione radiofonica social dello showman. Nella prima puntata Fiorello ha sfoderato storielle, gag e canzoni dando il meglio del suo repertorio. Il top della trasmisione è stata la rivelazione di essere stato una 'vittima' di Harvey Weinstein, il produttore hollywoodiano travolto da accuse di attrici molestate. 

Fiorello svela di essere in possesso di una lettera in cui il produttore, dopo avere incassato un no ad un copione di un suo film, gli scriveva, minaccioso, che Hollywood gli avrebbe chiuso per sempre le sue porte.  "Tutti parlano di Weinstein ma su questa storia, qualunque cosa si dica, si viene attaccati" racconta Fiore.

La storia ha inizio nel 1999 quando lo showman partecipò alle riprese del film 'Il talento di Mr.Ripley', prodotto proprio da Weinstein, con la regia di Anthony Minghella e con Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow nel cast. All'epoca, racconta Fiorello, la Paltrow era fidanzata con Ben Affleck e alle feste poteva capitare di incontrare Weinstein. Rosario lo descrive non proprio come un gentleman, "con atteggiamento godone, seduto sul divano con le gambe aperte, ordinava champagne anche per darlo da bere alle piante". 

Poi successe che alcuni anni dopo lo showman venne ricontattato per il film 'Nine', un musical diretto da Rob Marshall, ma per un ruolo molto marginale: "un elegante cantante italiano che canta mentre i protagonisti parlano tra loro in una sala da ballo". Era agosto e Fiorello capì che si sarebbe bruciato l'estate, conoscendo gli americani, quindi rifiutò di perdere il suo tempo per girare una scena sola, che forse sarebbe stata tagliata.

Dopo il rifiuto gli arrivò una lettera da Weinstein, che era il produttore del film, in cui lo minacciava: "Mi scrisse che non potevo non accettare e che lui non poteva tollerare che un signor nessuno come me gli avesse detto no. Mi scrisse che Minghella aveva molta stima di me e cose tipo 'come osi rifiutare' e 'tu forse non hai capito a chi hai detto no', con una conclusione del tipo: 'Dopo questo rifiuto, non lavorerai mai più in America'".

Alla fine Fiore scherza: "Quindi se non mi avete visto in Guerre stellari e in Rocky 6 ora sapete che è colpa di Weinstein". Il programma va in onda su Facebook dal lunedì al venerdì alle 13, con possibili incursioni e anticipazioni alle 11 e con probabili variazioni e sorprese.

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