Martedì 23 Aprile 2024

Dai film agli spot, Fabrizio Campanelli: "Con la mia musica coloro le emozioni"

Intervista al compositore delle colonne sonore di 'Come diventare grandi nonostante i genitori' e 'Fukushima: A Nuclear Story'. "Ma il sogno resta scrivere un musical"

Il compositore Fabrizio Campanelli

Il compositore Fabrizio Campanelli

Roma, 16 gennaio 2017 - "Comporre musica è un processo lungo e laborioso". Non ha dubbi Fabrizio Campanelli, autore di colonne sonore di film quali 'Come diventare grandi nonostante i genitori' di Luca Lucini e 'Fukushima: A Nuclear Story' di Matteo Gagliardi. "Tanti pensano sia solo una questione d'ispirazione e di estro, ma non è così", spiega. Classe 1973, nato a Livorno, ma monzese d'adozione, Campanelli scrive anche musiche per teatro e jingle per spot (con la canzone 'Lovely on my hand' ha vinto il 44° Key Award per la miglior musica originale).

Comporre per l'opera di qualcun altro è differente dal comporre autonomamente per se stessi, ci sono più pressioni? "Lavorare su commissione non vuol dire essere condizionato nella tua attività creativa. E' vero che si parte da un tema, ma ti puoi muovere liberamente. Certo è un compito più difficile perché quello che scrivi non deve piacere solo a te".

In alcuni casi una bella colonna sonora può fare la fortuna di una pellicola cinematografica o anche di una pubblicità. Come fa a entrare in sintonia con l'idea di un regista? "In realtà tutto parte dalla sceneggiatura. Io immagino le scene prima ancora della loro realizzazione, poi cerco di trasformare il tutto in una sensazione. L'obiettivo è colorare i momenti più intensi che vivono i protagonisti".

Detto così sembra tutto semplice, ma come fa a capire che quelle note funzionano? "Una melodia funziona quando riesce a correre parallelamente al flusso visivo. Detto questo è necessaria una buona dose di autocritica e avere un gusto e uno stile musicale il più ampio possibile".

Cosa vuol dire? "Che non basta avere una buona tecnica di scrittura musicale, ma bisogna combinarla con la propria cultura. Ognuno di noi si porta dietro un suo bagaglio di conoscenze ed è a quello poi si attinge quando si scrive una partitura, trasportando nel proprio lavoro quegli elementi che si sono apprezzati e amati nelle opere degli altri".

Dei modelli, insomma... Lei a chi si ispira? "Elencarli tutti vorrebbe dire stilare un elenco di almeno 400 nomi. Mozart, Bach, Fauré, Schumann, Rachmaninov per citarne alcuni. Ma anche un autore del Rinascimento come Giovanni Pierluigi da Palestrina o un contemporaneo come Arvo Pärt. E ancora Nino Rota, John Williams, Thomas Newman... Continuo?"

Ma non si corre il rischio di ripetersi? "La musica rischia di essere etichettata proprio come nel cinema ci sono varie categorie, film romantico, d'azione, di fantascienza, storico... Personalmente cerco di comporre musica che non risulti banale e scontata, anche nelle scene d'amore non bisogna cadere nella retorica".

Cosa le piacere dello scrivere colonne sorore per il cinema? "Che non c'è snobismo. Si può spaziare da cose molto classiche a melodie o canzoni pop, si può mescolare l'alto con il basso, il sacro con il profano".

Ma come si comincia a fare questo lavoro? "Io sono partito con piccoli lavori, come cortometraggi, quando studiavo all'università (Campanelli è laureato in economia e commercio, ndr). Ho cominciato a presentare il mio lavoro a registi, sceneggiatori, persone del mondo della pubblicità. Poi ho visto che quello che scrivevo piaceva e alla fine è diventata la mia professione".

Insomma la classica gavetta... "Sì, proprio quella. Suono il pianoforte da quando ho 6 anni, ho studiato musica con vari docenti, ma all'inizio non pensavo che sarebbe diventata la mia carriera professionale. Comunque per fare questo ci vuole tanto sacrificio e dedizione. Spesso si tratta di un lavoro costante e senza pause visto che i tempi sono rigidi e ci sono le scadenze entro cui consegnare la musica. Anche perché poi bisogna passare all'orchestrazione, al mixaggio, al montaggio".

Ha un sogno nel cassetto? "Forse uno: realizzare un musical alla 'Nightmare Before Christmas' o alla 'Sweeney Todd'. Il musical in fondo è la sintesi di tante cose, il sinfonismo, la canzone, la musica per immagini. Sì, sarebbe decisamente un progetto molto interessante".

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