Mercoledì 24 Aprile 2024

Clare Hollingworth, chi è la protagonista del doodle di Google

Reporter di guerra e giornalista di gran fiuto, fu l'autrice dello 'scoop del secolo': diede prima la notizia che i nazisti avevano invaso la Polonia nel 1939

Il doodle dedicato a Clare Hollingworth

Il doodle dedicato a Clare Hollingworth

Roma, 10 ottobre 2017 - Forse in pochi sapranno chi è Clare Hollingworth, protagonista del doodle odierno di Google. Eppure fu proprio questa brillante reporter di guerra inglese a fare 'lo scoop del secolo' dando per prima la notizia che i nazisti avevano invaso la Polonia nel 1939. Nata a Knighton il 10 ottobre 1911, nel corso della sua lunga vita (è morta il 10 gennaio di quest'anno all'età di 106 anni) Clare Hollingworth ha raccontato anche la guerra del Vietnam, il conflitto in Algeria e quello israelo-palestinese lavorando per diversi giornali britannici, tra cui il Guardian e l'Economist.

Malgrado il suo precoce interesse per la scrittura, fu costretta a frequentare un collegio di economia domestica che la portò a detestare i lavori casalinghi a cui erano abitualmente indirizzate le giovani donne inglesi. Provò a fare carriera in politica, entrando nella League of Nations Union, una ong per la promozione della giustizia nel mondo. Iniziò a scrivere articoli per il 'New Statesman' come freelance, ma dopo l'occupazione tedesca della Cecoslovacchia, si recò a Varsavia lavorando per i rifugiati cechi contribuendo a salvare migliaia di persone in fuga. Grazie all'esperienza maturata riuscì a farsi assumere dal Daily Telegraph nell'agosto del 1939: il 28 agosto passò avventurosamente il confine tedesco, segnalando alla scettica redazione un cospicuo movimento di truppe. Il 1° settembre scoppiava la Seconda guerra mondiale e fu un suo articolo a darne l’annuncio al quotidiano inglese e al mondo, dopo aver visto volare gli aerei nazisti. 

La indomita Hollingworth imparò anche a lanciarsi con il paracadute per seguire le truppe alleate durante la Seconda Guerra Mondiale, scrivendo le sue corrispondenze dalla Turchia, dalla Grecia e dall'Egitto.

Clare Hollingworth nel 1968
Clare Hollingworth nel 1968

Finita la guerra, seguì il processo che portò alla nascita dello Stato di Israele e passò molto tempo in Algeria, come giornalista del Guardian. Nel 1963 un nuovo grande scoop: a Beirut scoprì che Kim Philby, un ex agente dei servizi segreti inglesi, in realtà era una spia deli servizi segreti russi (il KGB) ed era fuggito in Unione Sovietica. Il direttore del giornale, però, non pubblicò immediatamente la notizia per poterla verificare e per evitare una causa per diffamazione. La notizia venne pubblicata soltanto in seguito, in una pagina un po' defilata del giornale. Fu però notata e ripresa da un altro giornale che la mise in prima pagina, facendo scoppiare un caso e costringendo il governo britannico ad ammettere che Philby era una spia. Fu uno di più grandi scandali di spionaggio: Philby faceva parte di un gruppo di 5 agenti (i 'cinque di Cambridge') che avevano fatto il doppio gioco.

La giornalista Clare Hollingworth (Afp)
La giornalista Clare Hollingworth (Afp)

Negli anni '70 imparò il vietnamita per poter seguire da vicino e senza intermediari la guerra in Vietnam e fu una delle prime a prevedere che gli Stati Uniti non avrebbero vinto nonostante la loro superiorità militare. Nel 1981, a 70 anni, andò in pensione e si trasferì definitivamente a Hong Kong. Nel 1990 sperava di essere mandata in Iraq per seguire la Guerra del Golfo e dormì cinque giorni sul pavimento per prepararsi, ma alla fine non partì. 

Clare Hollingworth si sposò due volte: nel 1936 con Vandeleur Robinson, un collega della League of Nations Union, ma il matrimonio durò poco; nel 1951 con Geoffrey Hoare, corrispondente del Times in Medio Oriente. Nel 1990 scrisse la sua autobiografia, 'Front Line', in cui parlava poco di se stessa e molto dei fatti di cui era stata testimone. 

Di lei si raccontano tanti curiosi aneddoti come che bevesse birra a colazione (il nipote Patrick Garrett nella biografia rivelò che aveva smesso solo per via dell'età avanzata) e che continuava a portare le scarpe a letto, nel caso avesse dovuto uscire in fretta. Fino a pochi anni prima della morte tenne sempre pronto il passaporto e uno zaino, nel caso fosse stata inviata da qualche parte.

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