Anna Falchi: "Quante super carriere nate sotto le lenzuola"

L’attrice si confessa: "Quante carriere folgoranti ho visto, costruite a letto. Dai corteggiatori asfissianti ti salvi con la fuga. Il seno rifatto? A 19 anni, coi soldi degli spot: 15 milioni a rate"

Anna Falchi (Lapresse)

Anna Falchi (Lapresse)

Milano, 13 marzo 2017 - ANNA Falchi, ha fatto rumore il suo lamento da Pippo Baudo a Domenica in: «Non mi invita più nessuno tranne te». «Scherzavo, era solo un complimento per Pippo che mi ha sempre voluto bene. Noi artisti siamo precari a vita, viviamo dell’arte di arrangiarci. Al momento comunque sono ospite a ‘Quelli che il calcio’, e ogni lunedì su Sky 425 conduco “Sei donna”, oltre a varie serate e convention. Il lavoro non mi manca».

È vero che molte carriere artistiche sono state costruite anche a letto? «La disponibilità sessuale non dovrebbe essere importante nel lavoro, invece purtroppo conta. Nel nostro ambiente alcune persone sono andate avanti grazie alle spintarelle di amanti blasonati. Questo vale in tutti i settori. Ma anche il nepotismo è altrettanto odioso».

Ci può citare un caso? «Nomi non ne faccio, ma posso dire che magari una fa una carriera di tanti anni ma poi alla fine non le viene riconosciuta, invece all’’improvviso arriva una che per un po’ fa la valletta, e l’anno dopo le danno un programma importante come conduttrice. C’è chi fa le carriere orizzontali, e chi le fa verticali. È un po’ più lunga ma alla fine ci riesci».

Le è mai capitata qualche avance esplicita di questo tipo? «Esplicita esplicita no. Qualche corteggiamento sì, certo».

E come ci si difende? «Sparendo. La miglior vendetta è la noncuranza».

È finito da poco Sanremo: lei, da laziale, si è sentita offesa quando Totti come sua canzone preferita ha citato «Il piccione» di Povia, che per i romani era un evidente riferimento ironico all’aquila della Lazio? «Ma no, mi ha fatto ridere. L’importante è vedersela sul campo, come si è visto di recente... Totti lo conosco, è molto simpatico, è il Capitano, anche per me». 

È vero che per ben due volte ha visto gli Ufo? «Eravamo a Reggio Emilia, ed è stato per due Natali di seguito. Una volta l’abbiamo visto solo volare, un’altra era parcheggiato nel campo davanti a casa, alle sei del mattino. Quando siamo andati a guardare c’erano i classici segni . Erano proprio dei classici dischi volanti. Però cerco di razionalizzare, osservo che di recente hanno fatto delle foto satellitare in cui si vede, in una base della Nasa, qualcosa che assomiglia a un disco volante. Forse sono solo velivoli sperimentali. Credo però che la vita esista su altri pianeti, e che gli esseri che li abitino siano più evoluti di noi. Al loro confronto, siamo uomini preistorici».

Lei ha detto che Fiorello è una persona molto diversa da come appare... «Non voglio parlare di lui né di altri uomini. Gli amori del passato sono prescritti».

Lei è stata protagonista del Sanremo del 1995. In un’intervista le chiesero di spiegare l’improvvisa trasformazione da bellissima ragazza ma senza seno in una donna alquanto prosperosa. Lei rispose: ‘Le finlandesi si sviluppano tardi’. «(Ride) È vero! Uno non è tenuto a dirlo, però nel mio caso l’intervento estetico è così evidente che alla fine l’ho ammesso. Del resto non mi mancava niente, è stato un peccato veniale, cercavo la perfezione. Ho sempre avuto l’esempio di mia mamma bella prosperosa, per me una donna deve esserlo, il seno è un simbolo di femminilità. Avevo 19 anni, ho deciso senza dirlo a nessuno sennò mi avrebbero fermato. Mi costò 15 milioni ma dovetti pagarlo a rate: chi ce li aveva tutti quei soldi a quei tempi? Facevo già la modella e qualche pubblicità, tra cui quella con Fellini (del Banco di Roma, 1991)».

Fellini, appunto: come andò il vostro incontro? «Quando andai a fare il provino mi ricordo che giravano tutte queste donne prosperose che piacevano a lui, per esempio Wendy Windham. Io lì in mezzo mi sentivo un pulcino bagnato, anche perché avevo preso un sacco di pioggia. ‘Non mi prenderà mai’, pensavo, Invece rimase folgorato, mi parlò per un’ora. Era colpito sicuramente dal mio viso, ma anche dal fatto che venivo da Rimini. Dopo il provino tornai a casa in Romagna da mamma, non ci pensavo più. Un giorno, allora non c’erano i cellulari, mia mamma viene in camera mia e mi dice, tutta eccitata: «C’è Fellini al telefono». Io non ci credevo, comunque vado a rispondere. Era proprio lui. Mi dice, con la sua caratteristica vocetta (lo imita molto bene, ndr): «Ti volevo dire una cosa» Sì?, faccio io. «Hai dimenticato l’ombrello». Può immaginare la mia delusione. Ma subito dopo aggiunge: «Ti volevo dire anche un’altra cosa... vieni a Roma che facciamo lo spot». Con quello guadagnai un milione e 700mila lire. Il 17 è sempre stato il mio numero fortunato: a Roma per esempio abitavo in via Margutta 17, in una casa che mi aveva trovato proprio Fellini davanti alla sua».

Ha detto che il suo sogno è comandare. Confessi: le piace Renzi. «Lo adoro. Adesso che è diventato una vittima ancora di più. Viva Renzi tutta la vita. È uno che ci ha provato in tutti i modi, ha carisma, da sindaco è diventato presidente del Consiglio. L’ho incontrato una volta sola. Avevo visto una puntata di Matrix che aveva lui come ospite, quando ancora era sindaco di Firenze. Subito dopo ero a cena con Pierluigi Diaco e gli dico che avevo visto questo giovane promettente, che mi aveva fatto una magnifica impressione. E Diaco mi sussurra: «...parla piano che è dietro di te». Mi sono voltata, ed era proprio lì. Così mi sono alzata e gli ho fatto i complimenti. Ho anche il dono della talent scout».

E della Raggi che pensa? «I romani l’hanno votata e adesso se la tengono. Non la vedo bene, uno scricciolino come lei in mezzo ai gladiatori. L’unica nota positiva è che finalmente abbiamo un sindaco donna di una città importante. Ma io preferisco che la politica la faccia chi la sa fare».

Ha detto di aver sbagliato molto con gli uomini. «Ho sbagliato a scegliere gli uomini. Noi donne non sappiamo stare sole, e quindi ti lasci andare a storie con persone che non hanno niente a che fare con te».

Ha tradito molto? «Quando ero giovane sì, molto. Ma anche perché ero stata tradita molto».

Ha ancora l’aspirapolvere Folletto che le regalò Ricucci? «No, ma sono rimasta una maniaca della pulizia. Mi è capitato addirittura di scavalcare la ringhiera per andar a pulire il balcone del vicino, così sporco mi dava fastidio».

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