Alien conquista il mondo

Domani in tutto il pianeta si celebra la 'creatura ' della saga ideata da Ridley Scott. Videogiochi, fumetti, un nuovo film. E anche un bar a tema: mania totale

La statua di Alien (Ansa)

La statua di Alien (Ansa)

Roma, 25 aprile 2017 - «Nello spazio nessuno può sentirti urlare». Uno slogan folgorante, quello che accompagnò, nel 1979, l’uscita di “Alien”, con cui Ridley Scott fissa il canone contemporaneo del genere fanta- horror. Quello xenomorfo che si insinua (letteralmente) tra l’equipaggio dell’astronave Nostromo, massacrandone a uno a uno tutti i componenti, sconfitto solo da una leggendaria Sigourney Weaver, abita gli incubi di tutti gli appassionati. Merito dell’inquietante design dello svizzero H.R.Giger e delle animazioni meccaniche di Carlo Rambaldi, non a caso premiato all’epoca con l’Oscar per gli effetti speciali.    Ma merito anche di una saga che, dal punto di vista cinematografico, ha alternato registi di alto livello – James Cameron (Aliens: scontro finale, 1986), David Fincher (Alien 3, 1992) e Jean-Pierre Jeunet (Alien: la clonazione, 1997) –, capaci di conferire ad ogni capitolo una propria identità. Si è sviluppato così un universo narrativo dalle mille sfaccettature, ricco di spunti da esplorare. Non solo film, ma anche fumetti (che ora la casa editrice Saldapress riporta in Italia dopo anni di oblio) e videogiochi (quello più recente è “Alien: Isolation”). Persino un museo-bar, a Gruyères, in Svizzera, con sedie e ambienti pensati e disegnati dallo stesso Giger.  Un mito che si rinnova: il 26 aprile, infatti, si celebra l’Alien Day, con la proiezione del primo capitolo della saga sui grandi schermi di tutto il mondo.    E quello di domani è solo di un piccolo antipasto dell’11 maggio, data di uscita di “Aliens: Covenant”, secondo prequel (dopo “Prometheus”, nel 2012) che vede di nuovo Scott alla regia. Una pellicola che promette un ritorno all’origine, con un equipaggio tutto nuovo da decimare, scene splatter (gli xenomorfi ‘germogliano’ dentro il corpo umano, per poi uscirne con effetti devastanti) e macchinazioni delle multinazionali, che vogliono a tutti i costi sfruttare le caratteristiche degli alieni per scopi militari. Il punto di partenza, si diceva, è Prometheus, dove lo spettatore ha scoperto che i mostri sono frutto degli esperimenti biogenetici degli Ingegneri, popolazione millenaria di scienziati che si diletta nel creare la vita (compresa la razza umana). Ma c’è di più: questi simpatici colossi dalla pelle azzurrina hanno deciso – per ragioni ancora ignote – di spedire l’arma definitiva degli xenomorfi (di cui persino il sangue è un acido corrosivo) proprio sulla terra.

Nel nuovo film, la nave Covenant giunge in un pianeta in apparenza molto ospitale (probabilmente il ‘paradiso’ d’origine degli Ingegneri), ma che si rivelerà pieno di pericoli. Nel cast, oltre a Michael Fassbender (che interpreta ben due androidi), è prevista anche Noomi Rapace, unica superstite del capitolo precedente, decisa a vendicarsi degli Ingegneri. Non finirà qui: Scott sta lavorando anche al terzo capitolo prequel. Quindi, anche se non serve, potete continuare ad urlare.

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