Luca De Filippo, l'ultimo saluto ai suoi allievi di teatro

"Cari e giovani colleghi..."

Luca De Filippo in scena

Luca De Filippo in scena

Napoli, 27 novembre 2015 - Il teatro è in lutto. Luca De Filippo, figlio del grande Eduardo, è morto oggi a 67 anni. Immediato il cordoglio dei grandi del teatro e non solo. Fra i primi  a parlare Renzo Arbore: "Quando muore un artista figlio di artisti come Luca - commenta commosso - c'è un grande dolore e si rimane senza parole". Ma c'è un altro saluto, ed è quello che lo stesso attore napoletano aveva rivolto agli alunni della sua scuola di teatro, quella del Mercadante. Un messaggio affidato al direttore dello stabile napoletano, Luca De Fusco. "Cari giovani colleghi", iniziava il messaggio. 

"Era appena lunedì scorso, ed ho letto ai ragazzi quel messaggio augurale per l'inizio delle attività, pensando che la sua fosse una assenza momentanea, e che avesse interrotto il lavoro con noi, e anche le sue recite, a causa della discopatia", racconta commosso De Fusco. "Purtroppo, poco dopo, ho saputo poi che non era così. Sono sconvolto. Quindici giorni fa abbiamo pranzato insieme a Napoli, piacevolmente come sempre. Certo lo trovai sciupato ma non potevo certo immaginare di non vederlo più".

De Filippo aveva deciso di dedicare molte energie ai giovani, come già fece suo padre, Eduardo, e la sua designazione a direttore della nascente scuola era stata annunciata un un anno fa, il primo novembre. "Accetto con gioia ed entusiasmo, sarò il portabandiera di Eduardo. Sarà la prima scuola dove si insegnerà a recitare anche in lingua napoletana", le sue parole dopo la cerimonia a palazzo san Giacomo con il sindaco De Magistris che oggi lo ricorda sull'orlo delle lacrime: "Scompare un grandissimo maestro". 

Per le lunghe e sentite celebrazioni del trentennale della morte di Eduardo, la presenza a Napoli di Luca e della compagna Carolina Rosi era stata stata intensa, fino al mese scorso quando l'attore e regista realizzò un suo vechio desiderio: organizzare un grande convegno sui ragazzi a rischio, per rilanciare la cosi detta 'legge Eduardo', scaturita dell'impegno drammaturgo e senatore per i ragazzi di Nisida. E poi c'era la scuola. "Aveva accettato l'incarico con entusiasmo e dedizione - racconta  De Fusco - spendendosi moltissimo. Ha scelto ad uno ad uno questi 25 ragazzi. Lo ricorderò sempre per il grande impegno, per la generosità, la passione, che non esternava, ma che era fortissima. Così come ha scelto lui i docenti: questa è sua scuola, e questo primo anno sarà tutto suo, rifletterà la sua impostazione". racconta  De Fusco. La prima lezione l'aveva tenuta all'Accademia di belle Arti, che ha ospitato gli stage,  nel marzo scorso, e la prospettiva era di occupare anche la storica sala Gemito nella Galleria Principe Umberto I. "Ci teneva molto ad avere una sede prestigiosa, che desse lustro alla scuola. E sin dal nostro primo incontro, a Santa Lucia, mi spiegò precisamente cosa aveva in mente". Una scuola napoletana d'arte drammatica, uno dei più grandi sogni di Eduardo. E che Luca è riuscito a realizzare.