Mercoledì 24 Aprile 2024

Gb, inchiesta morte Litvinenko. Perito inglese inchioda Mosca: "Polonio prodotto solo in Russia"

Secondo la deposizione scritta del professor Norman Dombey, eminente fisico britannico consultato dagli inquirenti, la sostanza letale usata per l'omicidio dell'ex agente del Kgb può esser stata prodotta unicamente dal laboratorio (già sovietico) di Avangard, circa 500 chilometri a sud-est di Mosca

L'ex agente del Kgb Alexander Litvinenko in ospedale, poco prima di morire (ANSA / TG1)

L'ex agente del Kgb Alexander Litvinenko in ospedale, poco prima di morire (ANSA / TG1)

Londra, 12 marzo 2015 - Non poteva che arrivare dalla Russia il raro veleno radioattivo che uccise Alexander Litvinenko, l'ex spia del Kgb assassinata a Londra nel 2006. È quanto emerso nel corso dell'inchiesta nella capitale britannica per far luce sul 'giallo' spionistico internazionale.

POST GUERRA FREDDA - Secondo la deposizione scritta del professor Norman Dombey, eminente fisico britannico consultato dagli inquirenti, il letale polonio 210 usato per l'omicidio dell'ex agente del Kgb è stato necessariamente prodotto dallo stabilimento Avangard, circa 500 chilometri a sud-est di Mosca, uno dei centri sovietici per la produzione di armi nucleari nel corso della Guerra Fredda.

DEDUZIONE PER LA CORTE - "A mio avviso, lo Stato russo, o i suoi agenti, sono responsabili dell'avvelenamento", ha detto Dombey. Per l'esperto, la quantità usata per uccidere Litvinenko - che ne ingerì ben 26,5 microgrammi - è incredibilmente grande. Tutti gli altri Paesi, inclusi gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, hanno interrotto la produzione di polonio negli anni Settanta. Il centro (già sovietico) di Avangard sarebbe quindi rimasto l'ultimo in grado di fornirlo.