Russia, 89 europei nella 'lista nera'. Ira Schulz: "Inaccettabile"

L'elenco comprende diversi nomi eccellenti ma non risultano inseriti italiani

Vladimir Putin (Olycom)

Vladimir Putin (Olycom)

Berlino, 30 maggio 2015 - La Russia ha bandito l'ingresso nei propri confini a 89 politici e militari dell'Unione europea. La 'black list' - compilata dal ministero degli Esteri di Mosca - ha irritato non poco Bruxelles e le cancellerie occidentali ed è stata definita "inaccettabile" dal presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, che si è dichiarato "sbigottito". L'elenco comprende diversi nomi eccellenti; nessun italiano - come confermano fonti diplomatiche all'Agi - risulta inserito. Tra i nominativi, figurano l'ex vicepremier britannico, Nick Clegg, e l'ex premier belga, Guy Verhofstadt, che attualmente presiede il gruppo dei liberali 'Alde' nel Parlamento Ue. Bandito anche Uwe Corsepius, attuale segretario generale del Consiglio dell'Ue, incarico che dovrebbe lasciare a giugno per diventare consigliere per gli affari esteri della cancelliera tedesca, Angela Merkel. I tedeschi 'indesiderati' sono in totale sette, fra cui il vicepresidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu, Micheal Fuchs, anch'egli molto vicino alla Merkel. Russia off limits anche per l'ex europarlamentare franco-tedesco Daniel Cohn Bendit. L'ex ministro degli Esteri ceco, Karel Scwarzenberg, fortemente critico nei confronti della politica di Mosca verso l'Ucraina, ha confermato di far parte della black-list.

"Lo considero un punto di merito", ha rivendicato. Anche l'europarlamentare svedese Anna Maria Corazza Bildt si è dichiarata "fiera" di esser stata inserita nell'elenco, in cui compare anche l'ex ministro della Cultura, Lena Adelsohn Liljeroth. La lista degli 'indesiderati', come riferito dal premier oldandese, Mark Rutte, è stata trasmessa da Mosca a diverse ambasciate Ue in Russia con la richiesta che rimanesse confidenziale. Rutte ha gia' fatto sapere che il suo Paese la considera "illegale". "In un momento in cui si cerca di disinnescare un duro e pericoloso conflitto nel cuore dell'Europa, questa lista non aiuta affatto", è stato il piccato commento del ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier. Berlino ha chiesto che la lista venga resa pubblica e ne siano giustificati i criteri di composizione. Nell'elenco, ha confermato Schulz, vi sono numerosi membri del Parlamento europeo. "Ciò diminuisce la fiducia reciproca e ostacola qualsiasi sforzo per un dialogo costruttivo teso a trovare una soluzione pacifica e durevole all'attuale crisi geopolitica", ha affermato il numero uno di Strasburgo.