Giovedì 25 Aprile 2024

Libia nel caos, i miliziani islamici avanzano. Domani vertice al Cairo sulla crisi

Attaccata tv privata, Parlamento in fuga dalle milizie di 'Alba della Libia'. I Paesi confinanti preoccupati dalla situazione

Scontri in Libia - foto generica

Scontri in Libia - foto generica

Tripoli, 24 agosto 2014 - Domani in Egitto prende il via il vertice dei paesi del nord Africa per discutere della situazione in Libia. I disordini che stanno imperversando nel Paese preoccupano molto gli Stati confinanti, in particolare l'Egitto e Algeria.

Da ieri i combattenti islamici libici della milizia di Misurata controllano l'aeroporto di Tripoli, mentre continuano i raid aerei di forze non identificate contro le postazioni islamiste nella capitale e a Misurata, che ieri hanno fatto 15 morti. Inoltre, sempre nella capitale, i combattenti islamici hanno attaccato la sede di una tv locale vicina alla milizia rivale (e nazionalista) di Zintan. E, in questi giorni, il Consiglio dei giovani musulmani, gruppo vicino ad al Qaeda, ha giustiziato un cittadino egiziano, Mohamed Ahmed, all'interno di uno stadio di calcio situato in quartiere nord-orientale di Derna. 

Intanto il parlamento libico - in preda alle divisioni e costretto da tempo a riunirsi a Tobruk per sfuggire alla minaccia delle milizie che combattono a Tripoli e tengono in scacco a Bengasi - ha bollato come "gruppo terroristico" l'organizzazione 'Alba della Libia', una sorta di coordinamento delle milizie islamiche libiche animato in particolare dagli ex 'rivoluzionari' di Misurata.

Secondo un'analisi pubblicata dell'agenzia egiziana Mena fra le preoccupazioni dei leader dei Paesi confinanti alla Libia vi è il costante flusso di armi illegale che ha permesso a molti estremisti islamici locali di armarsi e di compiere attentati in tutto il Paese. Per sicurezza lo scorso 22 agosto Egitto e Tunisia hanno chiuso il loro spazio aereo ai voli provenienti dalla Libia.