L'INTERVISTA Salvini: "Sarò meglio di Berlusconi. Farò la vera rivoluzione liberale"

Il leader della Lega prevede il fallimento di Renzi a breve termine

Il leader della Lega Matteo Salvini (Newpress)

Il leader della Lega Matteo Salvini (Newpress)

Milano, 3 novembre 2014 - Prevede il fallimento di Matteo Renzi, punta a fare la rivoluzione liberale che non è riuscita a Silvio Berlusconi, annuncia un viaggio a Washington per incontrare i repubblicani e getta acqua sul fuoco nella polemica con Roberto Maroni e Flavio Tosi. Il segretario della Lega Matteo Salvini svaria a tutto campo, confortato da un sondaggio sul gradimento dei leader che lo dà al 28 per cento, secondo solo a Renzi con il 54 per cento.

Salvini, è lei l’anti-Renzi?

«L’anti-Renzi è Renzi stesso: si smonterà perché non riuscirà a mantenere neanche la metà delle promesse che sta facendo. Noi stiamo preparando un’alternativa maggioritaria in Italia. Raccoglieremo il testimone da Renzi. Non manca molto».

Pronto a candidarsi come premier?

«Vista l’emergenza economica e sociale, chiunque abbia delle idee deve mettersi a disposizione».

Anche il leghista Flavio Tosi aspira alla guida del centrodestra.

«Tosi è una risorsa importante».

Il patto nella Lega di cui parla Maroni – Salvini segretario del Carroccio, Tosi alla leadership della coalizione – è ancora valido?

«Sui giornali sto leggendo una serie di cose che mi fanno sbellicare dalle risate. Io in guerra con Maroni? Ma se abbiamo fatto un comizio per tre ore l’altra sera e l’abbiamo concluso cantando insieme Zucchero e Vasco. Maroni schierato con Tosi? In una Lega che cresce in una maniera così incredibile ci sono spazi per tutti».

La Lega è diventata nazionalista?

«La Lega vive la vita reale che in questo momento ha due emergenze, occupazione e immigrazione, che colpiscono Nord e Sud. C’è una marea di gente che da Roma in giù ci chiama. E ci andiamo».

A quando l’avvio della Lega del centrosud?

«Nascerà entro novembre. Per ora siamo concentrati sulle Regionali in Emilia Romagna, covo rosso con la Toscana dove il Pd ha fallito».

La ricostruzione del centrodestra parte dalle due Leghe?

«Parte da un programma. Il 13 dicembre a Milano presenteremo la nostra proposta di rivoluzione fiscale. Dagli Stati Uniti arriverà il professor Alvin Rabushka, uno degli ideatore della flat tax. L’obiettivo è un dimezzamento delle tasse con un progetto serio».

Vuole fare la rivoluzione liberale che non è riuscita a Silvio Berlusconi?

«Sì. Ora ci sono tutte le condizioni per farla. Siamo in una situazione di emergenza che 20 anni fa non c’era. Adesso siamo con l’acqua alla gola, bisogna cambiare il sistema fiscale italiano. Con lo 0,1 in meno non si risolve nulla».

La manovra varata del Governo non è sufficiente?

«Questa manovra è un’aspirina scaduta e di sinistra».

Lega su posizioni iperliberiste in economia e di estrema destra sul fronte dell’immigrazione.

«Su temi come sicurezza, immigrazione e integrazione siamo estremisti di buon senso. Non si possono mettere gli immigrati in albergo e non aiutare gli italiani».

Prossimi viaggi all’estero dopo Corea del Nord e Russia?

«Mi piacerebbe andare negli Stati Uniti, a Washington, ma non per incontrare i democratici, ma i repubblicani, che spero vincano le elezioni di Midterm. Finalmente il bluff di Obama sta per essere svelato. Mi sembra una parabola simile a quella di Renzi. Tante promesse e una fine ingloriosa».