LA BORSA di Milano crolla quasi del 5 per cento e nei listini europei vengono bruciati in un solo giorno più di 200 miliardi di euro. Perché? Due le ragioni. 1) Al primo punto c’è la questione greca. Il 25 gennaio si vota e probabilmente vince la lista di Tsipras (sinistra). Tsipras vuole che vengano tagliati i suoi debiti e vuole ammorbidire le riforme imposte dalla Troika. Molti dicono che la Grecia, a questo punto, dovrà uscire dall’euro, provocando un discreto disastro. Altri dicono che si troverà un compromesso e che Tsipras è un uomo ragionevole. Fino alla conclusione della vicenda, però, tutti con il fiato sospeso. 2) Il continuo ribasso del petrolio rischia di avere serie conseguenze economiche sulla Russia (che di questo e di prodotti analoghi vive) e su molti paesi emergenti che campano appunto vendendo greggio. Una crisi finanziaria internazionale, quindi, potrebbe passare attraverso il petrolio. Logico che tutti siano preoccupati. Ma non basta: il ribasso del petrolio potrebbe far eesplodere una bolla finanziaria negli Stati Uniti, dove i finanziamenti al "nuovo petrolio" (fracking) sono stati massicci e, ormai, del tutto inutili.
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