Mercoledì 24 Aprile 2024

La nuova frontiera della medicina personalizzata

Un simulatore si dimostra in grado di aiutare a scegliere le terapie oncologiche. Tecnologia progettata in Inghilterra e realizzata in Italia

Immagine dal sito www.diatechpharmacogenetics.com

Immagine dal sito www.diatechpharmacogenetics.com

Milano, 1 dicembre 2014 – La target therapy, la cura mirata sul bersaglio, è la nuova frontiera della medicina personalizzata: attraverso test specifici è possibile prevedere se un determinato medicinale sarà efficace per curare quella persona. La ricerca in oncologia ha estremizzato il concetto arrivando a incrociare una straordinaria mole di dati e relative variabili. Un software adatto a questo scopo è stato progettato dalla Physionomics di Oxford e realizzato dall’italiana Diatech Pharmacogenetics.

Nello studio preliminare su un gruppo di 14 pazienti per i quali i medici dovevano scegliere tra varie combinazioni (ormonoterapia, chemioterapia, terapia biologica) il dubbio è stato superato con l'ausilio del simulatore In Silico Cancer Patient. «Il software – spiega Daniele Generali, responsabile dell’Unità di Patologia Mammaria dell’ Ospedale di Cremona – ci dice qual è il farmaco più adatto». «Fino a qualche anno fa - aggiunge Dino Amadori, direttore scientifico dell’Istituto Romagnolo dei Tumori - utilizzavamo un solo farmaco per curare tutti i pazienti con un certo tipo di malattia, ma questo funzionava solo su un piccolo numero di pazienti, su tutti gli altri no. Succede perché i casi clinici non sono tutti uguali».

Il simulatore verrà a breve presentato al programma di finanziamento della Commissione europea Horizon 2020, e vedrà la collaborazione dei seguenti partner: Oncologia Medica, Ospedale Regionale, Ancona - Patologia Mammaria, Laboratorio di Oncologia Molecolare Senologica, Istituti Ospitalieri di Cremona - Diagnostica Biomolecolare - Laboratorio di Bioscienze, IRCSS Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola - Anatomia Patologica, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano - Anatomia Patologica III, Oncologia 2, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Pisa - Physiomics plc, Oxford - Diatech Pharmacogenetics, Jesi - Ancona.

Il nodulo al seno di pertinenza dell'oncologo, ad esempio, colpisce una donna su dieci. Attualmente, la classificazione prevede quattro grandi categorie, definite in base alla positività o meno per l’espressione del recettore degli estrogeni (ER) e del recettore per il fattore di crescita epidermico umano (HER2). I sottotipi sono: Luminale A (presenza di recettori per ER e/o PgR con bassa proliferazione) Luminale B (presenza di recettori per ER e/o PgR con elevata proliferazione) HER2-like (overespressione di HER2) Triplo negativo (assenza di recettori). Le strumentazioni ci permettono di individuare mutazioni ed espressione di geni. Il software di cui parliamo punta a dare un responso preciso, indicando al clinico le scelte migliori per ogni singola paziente.

Grazie a modelli cibernetici sui quali si sta impegnando l’italiana Diatech Pharmacogenetics (nonchè la Physiomix di Oxford) si riesce a simulare la complessità umana. Così commenta Stefano Cascinu, Direttore di Oncologia Medica - Università Politecnica delle Marche. Si possono realizzare modelli attendibili prima di passare alle applicazioni cliniche.

Un altro organo su cui si stanno studiando soluzioni virtuali è il polmone, che si ammala e può prendere strade diverse, in termini di genetica, evoluzione e risposta ai trattamenti. Molte conoscenze, riferisce Gabriella Fontanini, ordinario di anatomia patalogica a Pisa, sono già note per questo tipo di neoplasia, e riguardano le alterazioni molecolari. Anche nel tratto intestinale, nel caso di affezioni del colon retto, aggiunge l'oncologo Fotios Loupakis, si può perseguire questa logica.

La conclusione di Claudio Doglioni, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, è che occorre sviluppare un lavoro di squadra per individuare i talloni d'Achille che permettano di colpire il più possibile selettivamente la neoplasia. A questa analisi, di natura genomica, va poi associata la valutazione del paziente per capire come e quanto la sua risposta immunologica vada sostenuta o potenziata. A questo punto vanno identificati i farmaci che meglio possono colpire efficacemente i bersagli malati, e risparmiare nel contempo i tessuti sani. Questo è l'approccio integrato che anche grazie alle nuove tecnologie sarà perseguito in oncologia.

Alessandro Malpelo

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