La bussola impazzita

di Francesco Ghidetti

IL FEUILLETON (romanzo popolare che spopolava tra Otto e Novecento), al confronto di quanto accade nel Pd, è nulla. Quella era letteratura basata sull’intreccio più incredibile. E improbabile. Tra morti, resurrezioni, amori clandestini, infelicità, baci rubati e duelli. Un turbine di emozioni a poco prezzo eppur di sicuro effetto. Ma niente in confronto a quel che succede in casa democratica. Tutto si confonde, tutto si mischia, le emozioni si accavallano.

 

PRENDIAMO lo spot radiofonico. Allora: due gay parlano e decidono di andare alla Festa bolognese de l’Unità perché «a me interessa sapere della legge che ci riguarda» e perché «vorrei capire meglio le riforme, in generale». Poi tocca a una coppia lesbo che vuol sapere della legge che la riguarda e dei «nostri figli». Politicamente correttissimi. Così tanto che non potevano mancare gli eterosessuali. Qui il feuilleton democratico supera ogni immaginazione. Perché lui è indeciso se mettere la camicia bianca (renziana?) o giacca e cravatta. Lei, invece, più seria, vorrebbe capire «meglio la questione scuola, università e ricerca». Dialogo tra sordi. In confronto la minoranza bersaniana e i fedelissimi del segretario si intendono al volo. Superbo il sottofondo musicale. Si parte con l’Internazionale e si prosegue con una delle canzoni che fanno da colonna sonora a «Cinquanta sfumature di grigio». La trama si infittisce. State attenti. Il manifesto della Festa ha un’iconografia di tipo sovietico e l’urlo della donna è chiaro: «Una per tutti», dove «Una» immaginiamo sia la Festa. Che è per gay, lesbo ed etero. Per chi fischietta l’Internazionale. Per chi va a vedere (o legge) i porno-soft (potevano aggiungerci Fantozzi e la celeberrima «boiata pazzesca»...). Non vorremmo esser crudeli, epperò non ci siamo dimenticati di quel 26 ottobre 1949, quando Pier Paolo Pasolini (la letteratura torna sempre) fu espulso dal Pci per «indegnità morale», scabroso capitolo su cui la storica Anna Tonelli sta indagando e di cui presto si vedranno i frutti in un volume. Oppure la persecuzione degli omosessuali in Urss. Ma lasciamo stare. Fra politicamente corretto e ritorni alle origini, fra Internazionale e porno un solo dato è chiaro: il Pd è un superfeuilleton, e non ha identità. Con una differenza. Che, cento anni fa, i romanzi d’appendice facevano cassetta...

di Francesco Ghidetti