Giovedì 18 Aprile 2024

L'ultima vergogna

di Viviana Ponchia

LE TANGENTI sulla pelle dei bambini, con quelle sulle case di riposo e sui funerali, chiudono il cerchio della vergogna. Alle estremità della vita e appena un po’ più in là è bello immaginare riserve inviolabili dove a nessuno può venire in mente di fare affari. E invece ci sono stimati professionisti che per un viaggio sul Mar Rosso riescono a convincere le mamme che la tetta è superata, molto meglio un frappè di latte in polvere. Ipotesi su come un pediatra trovi il coraggio di speculare sulla nutrizione di un neonato: il mercato inflazionato delle terre di mezzo (dentiere, protesi d’anca, silicone) spinge a tentare esperimenti inediti e comunque se uno ha preso quella specializzazione lì non può consigliare una valvola cardiaca difettosa. L’ipotesi numero due – etica professionale alla frutta – è altrettanto valida ma qualunquista. Resta una terza possibilità: sfruttamento dell’ignoranza. E qui entrano in gioco le madri. QUALE DONNA non dubita della buona fede del medico che prescrive cocktail artificiali al posto della poppata? Quale donna non ha un’amica con l’occhio lungo che dice senti, fai un favore a tuo figlio e a te stessa, non dare retta a quel cretino e attaccalo al seno? C’è una letteratura sterminata sui vantaggi del latte materno e bisogna domandarsi come un piccolo pediatra predatore possa smontarla da solo. Anche il più cretino di tutti ha letto Freud e potrebbe sfruttarlo per dirottare una sprovveduta sul biberon con una mimica efficace e una citazione: «Un bambino sazio cade fra le braccia della madre e si addormenta felice con un sorriso sulle labbra rosse: questa immagine rappresenta il modello della soddisfazione sessuale che conoscerà più tardi». O quell’altro, Otto Gross, che pure di Freud fu un fiero oppositore: il piacere nel corso dell’allattamento non è del tutto innocente. Quei medici avranno tentato lo spauracchio della nevrosi, insistito sulle virtù dei beveroni che fanno diventare intelligenti, con moltissimi denti e gli occhi blu. Qualcuno avrà fatto ricorso al terrore mitologico: Giunone che allatta Ercole ormai adulto e barbuto. Vede, signora, è così che prendono il vizio. 

di Viviana Ponchia