L'innocenza perduta

di Andrea Cangini

L’EUROPA non ci ha concesso nulla, gli Stati Uniti ci hanno tolto qualcosa. Il Consiglio europeo straordinario dedicato alla Libia ha certificato che l’Italia è sola nell’affrontare il problema dell’immigrazione clandestina e sulle sue sole spalle continuerà a ricadere l’onere dell’accoglienza di asilanti e no. Al netto dei sorrisi, delle pacche sulle spalle e delle delle photo opportunity, l’incontro a Washington tra Matteo Renzi e il presidente Obama non ha prodotto un solo risultato concreto. Il premier era riuscito a farlo passare come un successo, ma i retroscena dell’affare Lo Porto ci hanno brutalmente ricondotti alla realtà. La verità non la sapremo mai, ma è opinione diffusa che quando ha incontrato il premier italiano il presidente statunitense già sapesse dell’uccisione del nostro connazionale rapito in Pakistan. Ha dunque incassato la nostra disponibilità ad un crescente impegno militare in Afghanistan e ha taciuto le proprie responsabilità nella morte di Giovanni Lo Porto. Se le cose fossero andate davvero così, l’Italia sarebbe stata umiliata. Sedotta e abbandonata. Non è una novità. Gli strepiti delle opposizioni che in aula giovedì denunciavano la “sovranità limitata” del Belpaese rispetto agli Stati Uniti scontano infatti una memoria corta.

PER TUTTA la durata della Guerra Fredda la sovranità italiana è stata infatti “limitata” dal contesto internazionale, dalla minaccia sovietica, dalla presenza in casa del più consistente partito comunista d’Occidente. L’influenza americana sulla politica italiana era tale che fu sufficiente una breve nota con cui il Dipartimento di Stato si dichiarava “non indifferente” all’ingresso del Pci nell’area del governo per convincere la Dc di Aldo Moro ad accantonare il progetto. Da allora, però, da quando l’Italia si piegava alla volontà americana ricevendone in cambio denaro e protezione, il mondo è cambiato: i ghiacci della Guerra Fredda si sono sciolti e con l’amministrazione Obama è chiaro che gli Stati Uniti hanno abdicato al ruolo di “gendarme planetario” che tiene in ordine il mondo. Semplicemente, curano i loro interessi così come fa la Germania in Europa. Tuttavia, l’Italia resta il principale contribuente al bilancio europeo, cui dà molto più di quanto non riceva, e il più zelante dispensatore di truppe per le missioni militari internazionali, consentendo così agli Stati Uniti di risparmiare le proprie. Poiché il confine tra generosità e ingenuità è tradizionalmente labile, una riflessione in effetti si impone. Perché se, da una parte, l’Europa non concede nulla agli interessi dell’Italia, dall’altra l’incontro Renzi-Obama ci ha tolto l’innocenza. Ovvero l’illusione di avere un amico fraterno al di là dell’Oceano.

di Andrea Cangini