Giovedì 25 Aprile 2024

Legge elettorale: ok in Senato a due emendamenti Finocchiaro, ma venti ribelli Pd non votano

L'emendamento attribuisce il premio di maggioranza alla lista vincente, anziché alla coalizione e abbassa lo sbarramento al 3%. Passa anche un secondo emendamento che eleva al 40% la soglia per il premio di maggioranza

Riforme, in Senato Anna Finocchiaro e Maria Elena Boschi (Ansa)

Riforme, in Senato Anna Finocchiaro e Maria Elena Boschi (Ansa)

Roma, 26 gennaio 2015 - Nonostante il rinvio - dalle 15 alle 17, causa chiusura dell'aeroporto di Linate - dei lavori sull'Italicum, il Senato dovrebbe riuscire ad approvare entro domani la nuova legge elettorale.  DUE EMENDAMENTI FINOCCHIARO - Intanto l'Aula ha approvato l'emendamento di Anna Finocchiaro e dei capigruppo della maggioranza che recepisce i punti del nuovo accordo sull'Italicum con 177 sì, 64 no e 2 astenuti.

L'emendamento attribuisce il premio di maggioranza alla lista vincente, anziché alla coalizione, come prevedeva il testo approvato dalla Camera. Inoltre stabilisce che il premio consiste nel far raggiungere 340 seggi alla Camera; in prima lettura, invece si parlava di un premio che portasse il vincitore al 53% dei seggi. L'emendamento approvato abbassa poi lo sbarramento al 3%, mentre il testo approvato a Montecitorio stabiliva una serie di soglie: 4,5% per i partiti all'interno di una coalizione; 8% per quelli che correvano da soli; 12% per le coalizioni. La minoranza Pd ha mantenuto la posizione, non votando, come preannunciato, l'emendamento: oltre 20 senatori non hanno partecipato al voto.

L'Assemblea ha inoltre approvato con 166 sì, 62 no e un astenuto un secondo emendamento sempre a prima firma Finocchiaro che interviene, tra l'altro, sul tetto che fa scattare il premio di maggioranza.  La proposta di modifica eleva la soglia al 40% (era al 37 nella versione arrivata in Aula) e chiarisce che la riforma della legge elettorale entrerà in vigore dal primo luglio 2016. Viene inoltre stabilito che oltre al capolista 'bloccato' l'elettore potrà indicare due preferenze divise per genere.

TEMPI STRETTI - La conferenza dei capigruppo ha deciso di contingentare i tempi di discussione sugli ultimi emendamenti da votare, complessivamente cinque ore, prevedendo il voto finale per domani alle 17. Protestano le opposizioni nell'aula del Senato per il calendario deciso in capigruppo: Loredana De Petris (Sel), Stefano Candiani (Lega), Andrea Cioffi hanno denunciato che si tratta di una "farsa" e hanno chiesto al presidente del Senato di concedere ancora tutta la giornata di domani per la discussione e votare infine l'Italicum mercoledì. La proposta è stata però votata dall'aula e respinta.