Italicum in Senato. Renzi-Boschi: "Legge seria". Minoranza Pd: "No a emendamento Finocchiaro"

L'emendamento Esposito ne ha spazzati via oltre 35mila sui 47mila presentati. Il premier ritwitta il ministro delle Riforme. Bocciate le primarie per legge. Ecco come sarà la scheda elettorale per la Camera

Finocchiaro e Boschi in Senato (Lapresse)

Finocchiaro e Boschi in Senato (Lapresse)

Roma, 22 gennnaio 2015 - Va avanti, nell'Aula del Senato, l'esame della riforma elettorale con le votazioni sugli emendamenti rimasti dopo che l'approvazione dell'emendamento Esposito ne ha spazzati via oltre 35mila sui 47mila presentati. Oggi il clima a palazzo Madama è stato meno teso di ieri, le votazioni sono proseguite per tutto il giorno senza difficoltà. E in serata la conferenza dei capigruppo ha deciso che il voto finale sulla riforma elettorale in Senato verrà effettuato martedì 27 gennaio. Le opposizioni avevano invece chiesto di posticipare il voto a dopo le elezioni del Capo dello Stato.

"Quando finiranno le polemiche e leggeranno testo, scopriranno che Senato sta facendo una legge elettorale seria. Come promesso", ha scritto il ministro Boschi su twitter, post ritwittato dal presidente del Consiglio Renzi.

"La legge elettorale non è la cosa più importante per il nostro Paese - ha continuato il ministro Boschi su Facebook -. Ma senza legge elettorale, la politica continuerà a perdere tempo. E non fare niente. Con la nuova legge elettorale sarà chiaro che chi vince governa, per cinque anni, senza ricatti dei partitini: come avviene ai sindaci. Il ballottaggio impedirà larghe intese e inciuci vari. Le liste bloccate vengono cancellate: la metà dei deputati saranno scelti con le preferenze. L'altra metà con i singoli candidati di collegio". "Questa - prosegue - è la verità. Tutto il resto riguarda la polemica politica. Con l'emendamento Esposito abbiamo evitato ostruzionismo (44mila emendamenti, molti dei quali semplicemente ridicoli: basta leggerli). E adesso dopo anni di rinvii siamo a un passo da una legge elettorale che rottama gli inciuci e le liste bloccate. Avevamo promesso una legge elettorale seria. Grazie al lavoro della grande maggioranza dei senatori la stiamo facendo. E non ci fermiamo". 

RIBELLI PD - I senatori della minoranza del Pd non voteranno il maxi-emendamento a prima firma di Anna Finocchiaro che recepisce gli accordi di maggioranza sull'Italicum, annuncia in aula Walter Tocci, che ha pure annunciato che essi hanno ritirato i loro sub-emendamenti.  "ispiace rimanere in silenzio in Aula - ha detto Tocci - e ancora più doloroso è non partecipare alle votazioni assieme al proprio gruppo, e spero cada presto il velo di incomprensione tra noi senatori del Pd". Tocci ha dichiarato di non essere "convinto sull' ammissibilità dell'emendamento Esposito". Con esso si è introdotta "una procedura illegittima che sposta il diritto parlamentare in un terreno paludoso".

Dopo 10 anni di Porcellum "avevamo l' occasione per cambiare verso e invece stiamo scrivendo pagina deludente. Stiamo perdendo l'occasione di scrivere legge semplice, chiara». «Con un emendamento illegittimo - ha aggiunto - si apre una nuova fase costituzionale, di premierato assoluto», nella quale «un leader minoritario conquista il banco», con la conseguenza che si «accentua il rifiuto della parte elettorale che non lo ha voluto».

EMENDAMENTO SPOSETTI - Colpo di scena: l'approvazione quasi all'unanimità di un emendamento presentato dal Pd Ugo Sposetti, che introduce l'obbligo di depositare lo statuto dei partiti che vogliono presentarsi alle elezioni. Inizialmente il governo aveva dato parere contrario a questa proposta e si erano espressi contro tutti i partiti della maggioranza e anche Fi, ma il dibattito che si è sviluppato in aula e il cambiamento di posizione del ministro Boschi che ha lasciato libertà di espressione all'assemblea ha portato un sì a stragrande maggioranza: 257 favorevoli e solo 8 contrari. 

SCHEDA ELETTORALE - Nella mattinata l'Aula ha approvato un solo emendamento a prima firma del senatore Pd Stefano Collina. La proposta di modifica stabilisce che aspetto avrà internamente la scheda elettorale per la Camera dei deputati: ogni casella sarà composta dal contrassegno del partito al centro, a sinistra il nome e il cognome del capolista, mentre a destra due righe per le preferenze.

BOCCIATE PRIMARIE PER LEGGE - L'Aula ha invece bocciato con 170 voti contrari l'emendamento a prima firma Lucrezia Ricchiuti che introduce le primarie per legge. Favorevoli sono stati in 77, gli astenuti sono stati quattro. L'emendamento dei Pd di Ricchiuti, Mineo, Tocci, Casson e Lo Giudice prevede che l'individuazione dei capolista e dei candidati nelle liste, così come l'ordine delle candidature sia effettuata dai partiti con il metodo e sulla base delle elezioni primarie.