Italicum, martedì si decide sulla fiducia. Renzi: "Se non passa cade il governo"

Il premier lo ha detto ospite di Lilli Gruber a '8 e mezzo' su La7: "Comunque credo che passerà". La Boschi nel pomeriggio aveva ribadito: "Non ci sono profili di incostituzionalità"

Matteo Renzi (Lapresse)

Matteo Renzi (Lapresse)

Roma, 24 aprile 2015  - "Martedì il governo deciderà se porre la questione di fiducia per l'approvazione della legge elettorale". Lo ha detto il premier Renzi a '8 e mezzo' su La7. 

Se non passa l'Italicum il governo cade? "Penso proprio di sì". Così il premier ha risposto alle domande di Lilli Gruber. "Se questo governo viene messo sotto sulla legge elettorale è come se i parlamentari dicessero di andare a casa. Non sono per tenere la poltrona attaccata alle terga. I signori del Parlamento hanno il potere di mandarci a casa", ha aggiunto. Renzi si è comunque detto certo che la legge passerà.

"Credo che faranno passare l'Italicum perché la legge elettorale sta in un pacchetto di proposte che abbiamo avanzato in varie occasioni e discusso. Ora che facciamo, facciamo finta di niente? Possono mandarmi a casa ma non fermarmi". Renzi non credere che "il Pd si spaccherà, abbiamo detto che si rispetta il volere della maggioranza. Democrazia è dove si vota e si decide a maggioranza, se no è anarchia".

BOSCHI: NELL'ITALICUM NON CI SONO PROFILI DI INCOSTITUZIONALITA' - Sull'Italicum "sinceramente non ci sono profili di incostituzionalità, pur rispettando idee diverse". Lo ha affermato il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, rispondendo a chi, come Beppe Grillo, ipotizza profili di incostituzionalità nella legge elettorale. "Abbiamo lavorato per un anno e mezzo - ha detto a margine della presentazione del libro 'Contro (la) natura' di Chicco Testa - alla legge elettorale nei due rami del Parlamento, abbiamo sentito molti costituzionalisti in Parlamento e anche fuori. Dopo un anno e mezzo di lavoro serio siamo davvero a un passo da avere una buona legge elettorale, che è legittima, funziona bene e soprattutto dopo nove anni il Parlamento è in grado di dimostrare che sulla legge elettorale riesce a svolgere il proprio lavoro". 

E' "presto" parlare di fiducia sull'Italicum ma comunque è uno "strumento democratico" consentito dai regolamenti parlamentari. "Mi sembra troppo presto per parlare di fiducia - ha detto Boschi rispondendo ai giornalisti -, è un'ipotesi che c'è. I partiti di opposizione hanno giustamente ribadito che a livello di regolamento c'è una prerogativa che consente il voto segreto, hanno fatto una scelta politica di non combattere una battaglia a viso aperto in aula ma di chiedere il voto segreto. Al tempo stesso - ha ricordato - le procedure parlamentari consentono la scelta del governo di mettere la fiducia anche sulla legge elettorale e quando è consentito dal regolamento è ovviamente uno strumento democratico. Sarà una scelta politica del governo porre o meno la questione di fiducia su un provvedimento importante per la propria agenda ma soprattutto per i cittadini e per il Paese", ha concluso. 

"Oggi la preoccupazione non deve essere quella di avere la legge elettorale più comoda per essere rieletti ma la legge elettorale che funziona meglio per i cittadini e che dà maggiore stabilità al governo del Paese". Lo ha detto il ministro per le Riforme rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano dei parlamentari della minoranza del Pd che si dicono certi di non essere ricandidati da Renzi. "Non è un problema di essere o meno ricandidati: ovviamente da qui al 2018 quando torneremo al voto ci sarà un altro congresso del Pd, mi auguro che sarà Renzi il candidato e il segretario ma lo vedremo nel congresso democraticamente, adesso mi sembra prematuro parlare di chi viene ricandidato e di chi non viene ricandidato: non è detto che non ci siano le primarie, non è detto che non ci siano elementi diversi di selezione della classe dirigente". 

Per il Movimento 5 stelle quello sull'Italicum "è soltanto il duemillesimo colpo di Stato dall'inizio della legislatura". E' la risposta di Maria Elena Boschi ai grillini che chiedono l'intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull'Italicum, lanciando l'allarme per un presunto "colpo di Stato" da parte del governo sulla nuova legge elettorale.