Mercoledì 24 Aprile 2024

Gaza circondata. Blitz di Hamas in Israele. Abu Mazen da Meshal per nuova proposta di tregua

Dall'inizio dell'offensiva di terra, l'esercito ha attaccato 260 obiettivi tra i quali depositi di armi, tunnel e case delle organizzazioni islamiste

Tank Merkava in attesa di ordini (Reuters)

Tank Merkava in attesa di ordini (Reuters)

Gerusalemme, 19 luglio 2014 - Ancora vittime palestinesi per l'offensiva dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Sul fronte israeliano, due militari sono rimasti uccisi, secondo la radio militare, da un razzo anticarro. In totale, dall'inizio degli scontri, il numero degli israeliani morti sale così a cinque: due civili (entrambi beduini) e tre militari impegnati nelle operazioni di terra (uno forse ucciso da fuoco amico). Mentre nella notte è rimasto gravemente ferito anche un altro soldato, coinvolto in uno scontro a fuoco "con terroristi armati" - secondo le parole usate dall'esercito - nel nord della Striscia. Con lui feriti lievemente anche due suoi commilitoni. 

Ma è strage di palestinesi: secondo il ministero della Salute di Gaza, sono state uccise oltre 330 persone dall'inizio dell'operazione Margine Protettivo, circa 65 da quando è cominciata l'operazione di terra.  Tra i morti delle ultime ore, 7 sono rimasti uccisi mentre uscivano da una moschea a Khan Younis.

Dall'inizio dell'offensiva di terra, l'esercito ha attaccato 260 obiettivi tra i quali depositi di armi, 13 tunnel verso Israele e case delle organizzazioni islamiste. Al momento, l'esercito non è ancora entrato nelle aree urbane e sta operando a circa un chilometro e mezzo di distanza da Gaza City.

Sono già 50mila i palestinesi che hanno trovato riparo nei rifugi delle Nazioni Unite. L'Unicef denuncia che "i servizi di base per i bambini sono sotto attacco. Le fatiscenti infrastrutture idriche e igienico-sanitarie di Gaza hanno subito danni, aumentando il rischio di malattie di origine idrica. Circa la metà del pompaggio dei liquami e dei sistemi di trattamento delle acque di scarico non sono più funzionanti, e circa 900mila persone sono senza acqua corrente". 

E continuano i tentativi da parte dell'Egitto di Abdel Fattah Sisi per cercare di convincere Hamas a raggiungere un cessate il fuoco con Israele. Una nuova offerta è stata lanciata al capo dell'ufficio politico del movimento, Khaled Meshaal, con il rilascio di prigionieri di Hamas. Le altri parti dell'intesa, riferisce il quotidiano egiziano Al-Shuruk, puntano a garantire la sicurezza di Israele grazie all'assistenza di partner internazionali e l'allentamento dell'embargo della Striscia con la possibile riapertura dei valichi.

BLITZ DI HAMAS DIETRO LE LINEE - ''I nostri uomini sono penetrati in territorio israeliano e combattono dietro le linee nemiche'': lo sostiene in una trasmissione radio il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin al-Qassam. Un commando di miliziani di Hamas si è scontrato con i soldati israeliani lungo la frontiera tra la Striscia di Gaza e lo Stato ebraico. Lo ha confermato il ministro per la Sicurezza pubblica israeliano, Yitzhak Aharonovitch, senza precisare da quale parte del confine siano avvenuti i combattimenti. In precedenza le Brigate Ezzedine Al-Qassam, braccio armato del movimento islamico, avevano riferito che suoi uomini si stavano scontrando con i soldati israeliani in un'operazione "dietro le linee nemiche", quindi nel territorio di Israele. 

LE CONDIZIONI DI HAMAS PER LA TREGUA - Il capo politico di Hamas Khaled Meshal - citato da Haaretz - ha detto che il gruppo non accetterà una tregua fino a che Israele non toglierà il blocco imposto a Gaza e non libererà i detenuti palestinesi riarrestati dopo essere stati liberati nello scambio per i rilascio del soldato Gilad Shalit. Hamas - sempre secondo Haaretz - vuole che l'Egitto mostri ''flessibilità'' nell'apertura del valico di Rafah con la Striscia. Meshal - secondo quanto riportato da Haaretz - ha detto anche di essere disponibile a discutere ogni accordo basato su queste richieste, aggiungendo che il Qatar e la Turchia stanno prendendo parte agli sforzi di mediazione accanto all'Egitto.

ASINO BOMBA DI HAMAS - Un "asino-kamikaze" è stato "neutralizzato" dagli israeliani a Rafah, il valico con l'Egitto nel sud della Striscia di Gaza. A darne la notizia è il Daily Telegraph, che cita fonti di Tel Aviv secondo cui venerdì sera i militari sono stati costretti ad aprire il fuoco e a far saltare in aria l'animale che si dirigeva verso la loro postazione con un carico di esplosivi. L'esercito israeliano fosse già stato avvisato del possibile ricorso ad animali per attacchi suicidi contro i suoi soldati in quella che un portavoce ha definito una variante dell'impiego degli scudi umani. Secondo il Telegraph, si tratta della "tattica meno convenzionale finora vista a Gaza in quest'ultimo conflitto", del resto, scrive il quotidiano conservatore britannico, "Hamas aveva promesso delle 'sorprese' a Israele nel caso di un'invasione di terra"

ISREALE: HAMAS HA ESAURITO META' DEI SUOI RAZZI - L'esercito israeliano (Tsahal) stima che Hamas, al 12 giorno dell'offensiva israeliana contro al Striscia di Gaza, abbia già usato o siano stato distrutto circa metà del suo arsenale di razzi. Secondo la conta di Tsahal i palestinesi hanno sparato 1.705 razzi, sul totale sdi 10.000 ammassati in questi anni, pari al 17%. "Un altro 30-40% è stato neutralizzato", ha dichiarato il portavoce delle forze armate, il generale Moti Almoz. 

ABU MAZEN INCONTRA MESHAL PER TREGUA - Possibile svolta nella crisi di Gaza. Il presidente dell'Anp, Abu MAzen, ed il leader dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshal, avranno un incontro domani al Cairo per discutere i termini di un cessate il fuoco sulla base di una nuova proposta di mediazione egiziana.