Giovedì 25 Aprile 2024

Liberati i 49 ostaggi turchi rapiti dall'Isis nel nord dell'Iraq. Ankara apre ai profughi siriani

Ancora ignota la dinamica del rilascio. Diplomatici e militari del consolato turco a Mosul, ma anche loro familiari inclusi bambini, ora sono al sicuro. Ma ora in Turchia scoppia un nuovo caso. Appello anti-Isis dei curdi

Il leader dell'Isis, Abu Bakr Al Baghdadi, in una moschea di Mosul (ANSA / WEB / YOUTUBE)

Il leader dell'Isis, Abu Bakr Al Baghdadi, in una moschea di Mosul (ANSA / WEB / YOUTUBE)

Roma, 20 settembre 2014  - "Sono stati liberati i 49 ostaggi turchi sequestrati dall'Isis a Mosul, in Iraq." Lo ha annunciato il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, secondo quanto scrive Al Jazeera. I quarantanove ostaggi turchi sequestrati dai combattenti dello Stato Islamico in Iraq nella città settentrionale irachena di Mosul - si legge sul sito - sono stati portati in salvo in  Turchia dai servizi segreti del paese. Gli ostaggi, tra cui diplomatici, militari e bambini, erano stati sequestrati dal consolato della Turchia in Iraq nel mese di giugno. Il premier turco ha aggiunto che gli ostaggi liberati sono stati condotti nella città meridionale turca di Sanliurfa.

PROFUGHI SIRIANI - Intanto la Turchia ha aperto le frontiere della regione di Sanliurfa ai profughi curdi della Siria. Quattromila curdi, sfuggiti all'avanzata dello Stato islamico nella zona della città di Ain al Arab, sono entrati oggi in territorio turco, come ha spiegato il premier Ahmet Davutoglu durante una visita a Baku, in Azerbaigian. "Tutti i siriani, indipendentemente dalla loro etnia, saranno accettati in Turchia", ha affermato Davutoglu. Per ora i profughi saranno trasferiti in una vecchia scuola nel villaggio di Oylum, ma nei prossimi giorni "troveremo loro una sistemazione", ha detto ancora Davutoglu.

FRONTE INTERNO - Ma per il governo turco ora sta per scoppiare un fronte interno. I guerriglieri autonomisti curdo-turchi e quelli del Pyd, il braccio siriano del Pkk, che hanno ricoperto un ruolo di primo piano nella resistenza anti-Isis in Nord Iraq dando manforte ai peshmerga, hanno infatti chiesto l'appoggio di tutti i curdi, sia in Turchia che in Nord Iraq, per contrastare l'avanzata dell'Isis in territorio siriano e impedire a militanti islamisti di unirsi alle fila dell'Isis entrando in Siria attraverso il confine con la Turchia. 

COALIZIONE ANTI-ISIS? - "E' ora di agire per chi vuole fare qualcosa" ha dichiarato ieri sera il leader del Pyd Salih Muslim intervistato dalla televisione curda Sterk Tv, vicina al Pkk. Sulla stessa linea l'intervento di questo pomeriggio del presidente del Kurdistan iracheno autonomo Masud Barzani, che in un comunicato, ha invitato tutte le forze curde e la comunità internazionale a "strappare Rojava (il Kurdistan siriano) dalle mani dei terroristi dell'Isis" "Oggi difendiamo la dignità umana. I giovani, inclusi i curdi, i turchi, gli aleviti o i sunniti devono resistere contro le azioni barbare dell'Isis. I curdi non stanno solo difendendo Kobani, ma tutta la regione, inclusa la Turchia" ha dichiarato invece da Ankara il co-segretario del filo-curdo Partito democratico dei popoli (Hdp) Selahattin Demirtas che oggi nel corso di una conferenza stampa dove ha annunciato che incontrerà la prossima settimana rappresentanti dell'amministrazione americana. Intanto ieri caccia francesi hanno colpito le postazioni logistiche dell'Isis nel nord-est dell'Iraq. E' stato il primo intervento della Francia nell'area più critica del momento.