Isis si finanzia anche col traffico di organi

Lo ha denunciato l'ambasciatore iracheno all'Onu Mohamed Ali Alhakim: "Abbiamo trovato fosse comuni e quei cadaveri avevano pezzi mancanti"

I boia dell'Isis giustiziano 15 soldati siriani (Olycom)

I boia dell'Isis giustiziano 15 soldati siriani (Olycom)

New York, 17 febbraio 2015 - L'orrore dell'Isis sembra non avere fine, ora tra i finanziamenti alla guerra spunta in Iraq, oltre antichità e petroli, il traffico illegale di organi umani. Lo ha denunciato oggi in Consiglio di Sicurezza l'ambasciatore iracheno all'Onu Mohamed Ali Alhakim. Alhakin ha parlato del traffico di organi in una riunione del Consiglio convocata per ascoltare l'ultimo rapporto dell'inviato Onu per l'Iraq Nikolay Mladenov e mentre dalla provincia di Anbar controllata dai jihadisti arrivavano notizie dell'ultimo orrore: 45 persone arse vive nella città di al Baghdadi. 

"Negli ultimi giorni, via via che aree in mano all'Isis vengono rioccupate, abbiamo trovato fosse comuni e quei cadaveri avevano pezzi mancanti", ha detto l'ambasciatore parlando fuori dell'aula del Consiglio. Corpi mutilati, alcuni con la schiena squartata per estrarne organi vitali. A cui si è aggiunta la scoperta che a Mosul, "che ha una delle migliori scuole di medicina del Paese" 10 medici e due dottoresse "sono stati giustiziati" per essersi rifiutati di eseguire gli espianti, ha detto Alhakin. 

"L'Isis ha i suoi aeroporti, li usa per spedire all'estero le antichità del Paese e adesso probabilmente anche gli organi", ha detto l'ambasciatore spiegando che i rinvenimenti delle fosse comuni "erano troppo recenti" per far inserire il traffico di reni e altro organi nella risoluzione approvata la scorsa settimana dal Consiglio di Sicurezza per fermare le fonti di arricchimento dei jihadisti che tuttora controllano un terzo del Paese: "Oggi abbiamo chiesto al Consiglio di vederci chiaro". Nel suo ultimo rapporto in Consiglio Mladenov si è detto cautamente ottimista perchè i leader politici e religiosi dell'Iraq "hanno fatto fronte comune per salvare il paese dal terrore". La riconquista del territorio occupato dall'Isis, secondo Mladenov, resta il problema numero uno e a questo proposito il governo "ha preso misure importanti nella lotta al terrorismo e nello spirito di inclusione".