Isis, battaglia senza tregua per Ramadi. Siria, ucciso capo dei ribelli

In Iraq si combatte casa per casa. Damasco, il leader di uno dei gruppi più solidi anti-Assad morto sotto i bombardamenti russi

Militari iracheni a Ramadi (AFP)

Militari iracheni a Ramadi (AFP)

Baghdad, 26 dicembre 2015 - E' sempre incandescente la situazione in Medio Oriente. L'Iraq è una polveriera: prosegue a battaglia per Ramadi tra miliziani dell'Isis e forze governative. Nel frattempo, dalla Siria, giunge notizia dell'uccisione di Zahran Alloush, leader di Jaysh al Islam (Esercito dell'Islam), uno dei più solidi gruppi di ribelli che si oppongono al presidente Bashar al-Assad. Sarebbe rimasto ucciso sotto i bombardamenti russi vicino a Damasco. Mosca ha sempre detto che il suo obiettivo è l'Isis, ma da quando sono cominciati i bombardamenti russi a settembre, nei raid sono rimasti uccisi diversi capi ribelli.

RAMADI - Violenti combattimenti hanno contrapposto le forze irachene alle milizie dell'Isis intorno all'ex sede del governo provinciale della città irachena, capoluogo della provincia a maggioranza sunnita di Al Anbar. La vasta offensiva, che aveva permesso ai militari iracheni di entrare martedì in città, facendo sperare in una rapida riconquista di questa roccaforte persa due anni fa, è stata rallentata da ordigni esplosivi, cecchini e attacchi kamikaze. Le truppe irachene faticano in particolare nel crocevia strategico del quartiere di Hoz, vicino all'ex sede del governo, il cui controllo è fondamentale per la riconquista di Ramadi, ancora parzialmente sotto l'autorità dalle milizie jihadiste. "Infuriano in questo momento i combattimenti tra membri del Daesh (acronimo dell'Isis) e forze irachene", ha affermato un capitano di polizia, Ahmed al Doulaimi. Due membri delle forze di sicurezza irachene sono stati uccisi e nove feriti nel corso di combattimenti delle ultime ore; almeno altri tre sono morti venerdì, secondo un alto ufficiale e responsabili locali. Tra i jihadisti, almeno 23 sono stati uccisi nella sola giornata di venerdì, hanno aggiunto le fonti. Il numero dei combattenti dell'Isis che restano a Ramadi è stimato in 400. Il comandante delle operazioni per la provincia di Al Anbar, generale Ismail al Mahallawi, ha detto che sono due le aree riconquistate oggi nell'abitato: quella di Albu Farraj e quella di Zuwiya, grazie al sostegno dell'artiglieria e dei carri armati iracheni e dei raid della Coalizione internazionale a guida americana. Ma ha aggiunto che gli artificieri sono impegnati nel disinnescare centinaia di mine disseminate dai miliziani dello Stato islamico.

SIRIA, SALTA ACCORDO PER SPOSTARE JIHADISTI DA DAMASCO A RAQQA - E' stato sospeso l'accordo, raggiunto sotto l'egida dell'Onu, per evacuare oltre 2mila miliziani dell'Isis e di altri gruppi ribelli integralisti siriani dalla periferia meridionale di Damasco. Lo ha reso noto l'emittente di Hezbollah, il gruppo sciita libanese vicino a Bashar al-Assad. Secondo l'emittente l'accordo (che tra l'altro registrava l'assoluta novità di un'intesa, seppur locale, tra Damasco e gli uomini dell'Isis) è 'saltato' come conseguenza dell'uccisione di Zahran Alloush, il capo dell'Esercito dell'Islam, morto sotto le bombe di un raid aereo venerdì. Il convoglio che trasportava i miliziani in direzione di Raqqa, la capitale del cosiddetto 'califfato', doveva attraversare il territorio controllato dall'Esercito dell'Islam; ma secondo l'emittente, i pullman arrivati per caricare i miliziani e almeno 1.500 loro familiari, una volta giunti nella zona controllata dall'Esercito dell'Islam, non sono stati lasciati passare.

SIRIA, DURI SCONTRI TRA FILO-ASSAD E RIBELLI - Almeno 71 soldati del regime e combattenti di gruppi ribelli filo-islamisti sono stati uccisi nel nord della Siria, in un attacco kamikaze con un'autobomba seguito da violenti combattimenti. Lo ha indicato l'Osdh, l'Osservatorio siriano dei diritti umani. L'attacco kamikaze, compiuto venerdì dai miliziani jihadisti del Fronte al Nusra (filiale siriana di al Qaeda), ha preso di mira un raduno delle forze del regime di Bashar al Assad nella località di Bachkoy, nella provincia di Aleppo, ha chiarito l'Osdh. L'attentato e i combattimenti hanno provocato 33 morti tra i ranghi delle forze filo-Assad, mentre sono stati uccisi 38 ribelli. Tra le vittime ci sono siriani ma anche combattenti stranieri.