Roma, 26 maggio 2015 - Parte l'operazione simpatia. Basta sgozzamenti e sguardi truci. Ora il Califfato vuole mostrare il suo lato tenero. Quello che ha a cuore i propri adepti. Che provvede alla loro salute, alla loro vita sentimentale ed anche, perché no, alle loro umane debolezze. Una sorta di "welfare jihadista" concepito come un premio per i combattenti più valorosi. Ben altro che gli 80 euro di casa nostra: si parla di cifre forfettarie di 1500 euro circa per hotel a cinque stelle, matrimoni e lune di miele da mille e una notte. Lo conferma Abu Bilal al-Homsi, che ha potuto usufruire del bonus dopo essersi unito in matrimonio con una ragazza tunisina conosciuta online: "Non c'era altro che uno potesse volere per il matrimonio" si è limitato a dire. A buon intenditor poche parole.
Ma non è tutto. Nel suo intento di ricostruirsi un'identità munifica e liberale, il Califfato ha pensato bene di affidare alla rivista Dabiq, organo di stampa ufficiale dei seguaci di Abu Bakr Al Baghdadi, il racconto delle eccellenze sanitarie - dalle altissime professionalità alle tecnologie d'avanguardia - su cui possono contare i jihadisti. Nel reportage compaiono rassicuranti medici e bambini sorridenti, attrezzatura ad alta tecnologia trafugata dai vari ospedali conquistati nell'avanzata in Iraq e Siria. E poi un lungo elenco di dati snocciolati per mostrare l'efficacia e l'estensione del "servizio sanitario nazionale" nello Stato islamico.
Infine, per il capitolo debolezze umane, è stato creato un 'bazaar delle schiave' con donne nude inserite in varie categorie per 'facilitare' la scelta. Ma anche operazioni chirurgiche per 'ripristinare' la verginità. Quello che appare come più di un sospetto fondato, come peraltro ha già denunciato l'Onu, è che il Califfato abbia voluto "istituzionalizzare la violenza sessuale", nascondendo dietro hotel a cinque stelle e lune di miele da mille e una notte un sistema di sfruttamento delle donne e di propaganda ideologica per ingrossare le proprie fila.