Venerdì 19 Aprile 2024

Isis, Erdogan dice no alle armi Usa ai curdi. Scozia, veglia per le vittime decapitate

Ankara non accetterà mai il trasferimento di armi Usa ai peshmerga. Erdogan ha dichiarato che i combattenti curdi sono uguali al Pkk e che la Turchia non acconsentirà mai al loro armamento.

I partenti dei due ostaggi uccisi dall'Isis (Reuters)

I partenti dei due ostaggi uccisi dall'Isis (Reuters)

Istanbul (Turchia), 19 ottobre 2014 - La Turchia non accetterà eventuali trasferimenti di armi ad parte degli Stati Uniti ai combattenti curdi che lottano contro i militanti dello Stato islamico (ex Isis) in Siria. Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo quanto riferisce l'agenzia di stamapa Anadolu. Erdogan ha dichiarato che i combattenti curdi sono uguali al Pkk e che la Turchia non acconsentirà mai al loro armamento. La Turchia infatti vede i combattenti curdi come un'estensione del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che ha guidato una rivolta lunga 30 anni contro Ankara, e che è stato inserito nella lista turca dei gruppi terroristici.  L'opposizione della Turchia al trasferimento di armi potrebbe ostacolare gli sforzi delle coalizioni a guida statunistenze contro l'Isil e potrebbe ulteriormente complicare le relazioni tra la Turchia e gli Stati Uniti. Washington è impegnata nella condivisione di intelligence con i combattenti curdi e nei giorni scorsi i funzionari governativi non hanno escluso futuri trasferimenti di armi.  

REVOCATO COPRIFUOCO AD ANBAR - Le autorità irachene nella provincia di Anbar hanno revocato il coprifuoco imposto venerdì nella capitale Ramadi nel timore che i militanti dello Stato islamico potesero provare ad avanzare sulla città. Il presidente del consiglio provinciale di Anbar, Sabah Karhout, ha fatto sapere che il coprifuoco è stato revocato ieri. I militanto continuano a lanciare colpi di mortaio su alcuni quartieri di Ramadi ma secondo Karhout non sono riusciti a impadronirsi di tutto il territorio cittadino. Lo Stato islamico ha conquistato zone intorno a Ramadi nelle ultime settimane, nonostante i continui attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti.  

VEGLIA DEI FAMIGLIARI DI OSTAGGI BRITANNICI - Le famiglie dei due ostaggi britannici decapitati dai militanti dello Stato islamico (ex Isis) si sono riunite per una commemorazione e una veglia in ricordo dei loro cari. I parenti di David Haines e Alan Henning si sono ritrovati a Perth, in Scozia, luogo di origine di Haines per una funzione a cui hanno aprtecipato oltre 600 persone. "Troviamo un solo atto di unità nella scia della barbara uccisione di mio fratello", ha commentato Michael Haines. Padre di due figli, David Haines è stato catturato in Siria mentre lavorava per un'agenzia di soccorso internazionale a marzo dello scorso anno. Stava aiutando i rifugiati in un campo profughi vicino al confine turco quando è stato fatto prigioniero dai militanti.  Prima di entrare in chiesa, per la funzione commemoratica, Michael Haines ha preso per mano la vedova dell'altro ostaggio decapitato, Alan Henning. Barbara Henning, e due figli, sono infatti arrivati a Perth da Manchester, dove domenica scorsa si è tenuta una cerimonia in onore del marito.  In una lettera congiunta pubblicata sul quotidiano The Guardian Michael Haines e Barbara Hanning hanno invitato le persone di fede a unirsi nel tentativo di sconfiggere i terroristi. "Insieme abbiamo il potere di sconfiggere gli atti più odiosi - si legge - Condanniamo coloro che cercano di diffondere l'odio gettando la colpa di azioni terroristiche sui musulmani e sulla fede islamica". Le due famiglie hanno raccontato di essere state travolte da messaggi di sostegno provenienti da tutto il mondo.  

UCCISO MEDICO ARABO ISRAELIANO - Un medico arabo cittadino israeliano che ha lavorato per un ospedale di Ashkelon, nel sud di Israele, si è unito all'Isis ed è morto durante i recenti combattimenti. Lo confermano sia l'ospedale sia media arabi: si tratta di Othman Abdel-Kian, un beduino di 26 anni del villaggio di Hura, vicino Beersheva. Un altro arabo israeliano, Hamed Mohammed Habashi, del villaggio di Iksal in Galilea, nelle passate settimane e' stato dato per morto in Iraq dopo aver raggiunto l'Isis. Ci sarebbero inoltre tre arabi israeliani di Nazareth che hanno tentato di raggiungere, via Turchia, l'esercito islamico.