Invecchiamento, come fermarlo

Lo spettro del decadimento mentale e l'ansia di rimanere bloccati a letto per una frattura sono le paure prevalenti. Le nuove formule assicurative affrontano i problemi della terza età

Cori durante la marcia della salute per la terza età

Cori durante la marcia della salute per la terza età

Bologna, 15 ottobre 2014 - Oltre venti miliardi di euro: a tanto ammonta oggi la spesa per le cure e l’assistenza legata alla non autosufficienza, secondo le ultime rilevazioni del Ministero della Salute. È uno dei temi scaturiti dal convegno su invecchiamento: come rallentarlo e come gestirlo. Sono più di 3 milioni e mezzo gli ultraottantenni, di cui più di 16 mila i centenari e ultracentenari. La longevità, e la qualità della vita, sono temi cruciali e l'assise, promossa a Bologna da UniSalute, ha affrontato questa realtà sotto diversi punti di vista. L’aumento dell’età media nella popolazione comporta una prevalenza delle malattie croniche su quelle acute che riguardano tutti i principali ambiti della geriatria: malattie del polmone, del cuore e delle arterie, delle vie urinarie, indebolimento muscolare e scheletrico, deficit psicologici. 

Si deve passare, si dice, da un approccio focalizzato sulla malattia a uno centrato sulla persona, sul desiderio di mantenersi autonomi a lungo e di non finire in una struttura che farebbe perdere i contatti con la propria abitazione e la cerchia di conoscenze che la circondano. C'è poi un dato legato al comportamento, agli stili di vita. Basti pensare che una costante attività fisica ha una azione antinfiammatoria antinvecchiamento, riduce la necessità di ricorrere a farmaci per mantenere basso il colesterolo, la pressione, il diabete, ed è un potente ansiolitico. Anche l'alimentazione leggera è importante, come una seconda medicina.

Dal punto di vista assistenziale: il numero crescente di anziani comporta delle spese che il servizio sanitario, i parenti e le amministrazioni locali non possono più gestire da soli, ma solo in rete, anche attraverso nuovi meccanismi assicurativi. La popolazione in Italia è sempre più anziana - afferma Fiammetta Fabris, direttore generale UniSalute - questo trend ci fa dire che stiamo affrontando delle criticità, ma possiamo anche cogliere delle opportunitàPer quanto riguarda le problematiche della non autosufficienza, la domiciliarità puntuale supportata da una medicina del territorio in Italia non è ancora decollata. Crediamo che un fondo solidaristico che funzioni a livello territoriale e che veda collaborare le figure di operatori privati e pubblici – regioni, province e comuni – con questi ultimi nel ruolo di controllori degli standard, possa essere la risposta giusta.

Ma quali sono i problemi di salute tipici di un’età avanzata che preoccupano di più gli italiani? Per il 40% degli intervistati è la demenza senile (percentuale che sale al 47% tra le donne), seguita dai problemi legati alla debolezza e al pensiero di dover rimanere immobilizzati a casa (34%). Diversi i punti di vista tra Nord e Sud: mentre nel Settentrione si teme maggiormente la demenza senile, nel Meridione a far paura è lo spettro dell'immobilità a letto per una frattura. Preoccupazioni legate anche a problematiche già presenti in molte famiglie: sono sempre più numerose quelle che devono provvedere ad accudire genitori anziani non autosufficienti, a volte la badante e la residenza sanitaria non sono in grado di dare tutte le risposte, ma il tempo per una persona è quello che è. Alla luce di tutto questo è lecito chiedersi cosa comporta tale longevità per la salute delle persone e quali impatti ha sulla società e sul sistema sanitario in termini di servizi, assistenza e costi.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale - IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE