Giovedì 18 Aprile 2024

Squali che amano Internet: e Google inventa i cavi anti-morsi

Assalti alle fibre ottiche sottomarine: l'azienda le protegge con il kevlar

Squalo (Ansa)

Squalo (Ansa)

Milano, 19 agosto 2014 - Internet piace a tutti, anche agli squali. Da quando esistono i cavi sottomarini in fibra ottica, i grandi predatori marini ne sono misteriosamente attratti, forse perché li incuriosiscono in quanto elementi alieni al loro habitat naturale o forse perché percepiscono le vibrazioni elettromagnetiche come segnali provenienti da animali commestibili, e tendono a rosicchiarli, come un micio che si accanisce sui cavi del computer di casa.  Sta di fatto che alcune interruzioni del servizio sperimentate nella storia del web sono certamente attribuibili agli squali: il primo caso documentato, stando al New York Times, risale al 1987, con un danno da 250mila dollari. E gli episodi di questo tipo si moltiplicano, mano a mano che la rete di cavi intercontinentali diventa un selva sempre più complessa, tanto da preoccupare gli operatori. 

Ora sembra che Google si sia deciso a mettere mano al problema: Don Belcher, un manager della cloud, ha annunciato al Google Cloud Roadshow di Boston che la società ha cominciato a proteggere con il kevlar i suoi cavi che passano sul fondo dell’Oceano Pacifico, proprio per prevenire i morsi degli squali. Ma già i suoi cavi sottomarini più recenti sono avvolti da una copertura in acciaio, per proteggerli da eventuali danni, inclusi possibili attacchi da parte di squali. Una rete infrastrutturale affidabile, del resto, è sempre più importante per gli affari di Google, che fa affidamento su trasmissioni di informazioni ad altissima velocità fra i suoi data center in giro per il mondo. Qualche giorno fa, il responsabile di Google per le infrastrutture Urs Hoelzle ha annunciato che la società di Mountain View contribuirà a realizzare un nuovo sistema di cavi sottomarini nel Pacifico per collegare gli Stati Uniti al Giappone a velocità fino a 60 terabit al secondo, insieme a China Mobile e SingTel. Hoelzle ha detto che «si tratta di una velocità circa dieci milioni di volte superiore a quella dei comuni modem via cavo». E così la selva di cavi che ricopre i fondali s’infittisce. Ma perché gli squali sono così attratti dai cavi sottomarini? Non è chiaro. 

Un esperto di squali della California State University di Long Beach ha suggerito a Wired che gli squali possano semplicemente essere curiosi. Altri ritengono che siano attratti dai campi elettromagnetici. In ogni caso, è chiaro che dei morsi molto potenti possono causare grossi guai.  Popular Science ha pescato un report del 2009 del programma ambientale dell’Onu dov’è scritto nero su bianco: «I pesci, inclusi gli squali, hanno una lunga tradizione di morsi nei confronti dei cavi, come dimostrato dal ritrovamento di alcuni denti conficcati nelle guaine di alcuni di essi». Alle guerre tecnologiche mondiali si aggiunge così un nuovo contendente: la natura.