Venerdì 19 Aprile 2024

Inter, Mancini glissa sulle dimissioni, Icardi pensa al Napoli. E il Psg vince 3-1

L’incontro di Portland con Thohir ha peggiorato il malumore del tecnico di Jesi, che fa finta di nulla ma medita l’addio (come il capitano). E intanto in Oregon arriva una pesante sconfitta.

Roberto Mancini

Roberto Mancini

Milano, 25 luglio 2016

Si respira aria davvero pesante in casa Inter. La sconfitta 3-1 con il Paris Saint-Germain al debutto nella International Champions Cup passa in terzo piano rispetto ai casi Mancini e Icardi. Il tecnico nerazzurro starebbe pensando sempre più seriamente alle dimissioni dopo l’infruttuoso incontro di Portland con Erick Thohir. Il presidente non ha alcuna intenzione di prolungare il contratto dell’allenatore, in scadenza tra un anno, ed è muro contro muro anche sul mercato. Mancini ritiene gravemente insufficiente quanto fatto sinora, ma il magnate indonesiano gli ha ribadito che i paletti del Fair Play finanziario non sono ancora aggirabili nonostante l’entrata in scena del Suning Group. In soldoni non arriveranno i due-tre giocatori di peso chiesti dal Mister per cercare di fare un reale salto di qualità. Il divorzio sembra davvero a un passo e la situazione spinge Massimo Moratti a calarsi per la prima volta nei panni del consulente (matrimoniale) cucitigli addosso dalla nuova proprietà. L’ex patron interista si è collegato in conference call con Thohir per indurlo a ricucire lo strappo. “Dimissioni? Non è cambiato nulla rispetto a due giorni fa, la situazione è normale. Vedremo nei prossimi giorni. E non c’è nulla da chiarire sull’incontro con Thohir” ha tagliato corto Mancini dopo la gara con il Psg. Intanto negli Stati Uniti è in arrivo anche il direttore sportivo Piero Ausilio, che nelle prossime ore farà il punto sulle trattative con l’allenatore, a meno che le cose non precipitino. Le principali alternative per la panchina sono sempre Leonardo, Bielsa e Prandelli. Va chiarita al più presto anche la questione Icardi. Perso Higuain il Napoli si è gettato a corpo morto sul capitano nerazzurro tanto che il patron De Laurentiis ha lasciato per qualche ora il ritiro di Dimaro salendo in elicottero per un blitz a Verona. In assenza della moglie-manager Wanda Nara, che era a Milano, è stato un intermediario a incontrare anche il ds azzurro Giuntoli. La prima offerta è già di 40-42 milioni di euro, e se i partenopei dovessero arrivare sopra quota 50 l’affare si potrebbe chiudere. Nonostante la sua professione d’amore incondizionato per i colori nerazzurri Maurito è molto tentato dall’offerta di 5 milioni di euro più bonus e la metà dei diritti d’immagine. Intanto la contusione alla spalla sinistra gli ha impedito di prendere parte alla sconfitta con il Psg di Unai Emery, che ha dominato per lunghi tratti la gara della scorsa notte all’Autzen Stadium di Eugene, Oregon. In quella che potrebbe essere la sua ultima partita alla guida dell’Inter Mancini ha schierato un 4-4-2 con Handanovic in porta, difesa D’Ambrosio-Miranda-Ranocchia-Erkin, centrocampo Biaìbiany-Melo-Kondogbia-Nagatomo e coppia d’attacco obbligata Palacio-Jovetic. Il match comincia subito male e dopo un quarto d’ora i francesi sono già in vantaggio con Aurier, che segna con un tap-in da pochi passi sfruttando una goffa respinta di Handanovic su calcio di punizione di Ben Arfa. Il portiere sloveno si riscatta al 25’ evitando in uscita il raddoppio di Lucas. Vista la calura alla mezz’ora viene concesso un time-out in campo e i nerazzurri riprendono fiato, in particolare Jovetic, che al 37’ ci prova di prima intenzione su angolo di Erkin ma trova la respinta di Thiago Silva. Al 39’ Maxwell sfiora il gol dell’ex, ma il suo tiro è deviato da Handanovic. E in pieno recupero al 48’ Lucas commette un fallo di mano in area e Jovetic pareggia spiazzando Areola con un rigore da manuale. Nella ripresa il montenegrino ci riprova, ma il suo tiro da fuori viene fermato dal neo entrato Trapp. Al 58’ un ispirato Aurier colpisce la traversa, ma il raddoppio del Psg è rimandato solo di 3’ ed è opera di Kurzawa con una punizione a giro sul palo basso che beffa un Handanovic di nuovo non impeccabile. La girandola dei cambi non modifica l’andazzo e Cavani sfiora subito il tris, che arriva all’87’ ad opera del solito Aurier, lasciato tutto solo in area e bravo a infilare di testa alle spalle dell’incolpevole Carrizo. “Al momento c’è una differenza enorme tra noi e il Paris Saint-Germain. Per 70’ abbiamo fatto abbastanza bene, giocando all’altezza dei nostri avversari. Poi con i cambi si è notata di più la differenza perché nell’ultima mezz’ora noi abbiamo fatto giocare dei ragazzi, mentre loro hanno inserito giocatori del livello di Cavani e Di Maria. Faceva anche molto caldo, può essere che abbia inciso un po’ sul calo fisico. Adesso ci aspettano altre due partite, speriamo di fare bene. Kondogbia? Non è un infortunio serio” commenta Mancini al termine di una giornata americana da dimenticare, per usare un eufemismo.

NICOLA ZANARINI