Infermiera Piombino, cos'è l'eparina

La donna è stata arrestata con l'accusa di aver ucciso 13 persone

Eparina, il farmaco che avrebbe iniettato a dosi massicce l'infermiera di Piombino

Eparina, il farmaco che avrebbe iniettato a dosi massicce l'infermiera di Piombino

Roma, 31 marzo 2016 - Un farmaco che salva la vita ma che se somministrato ad alte dosi diventa un veleno fatale. Si tratta dell'eparina, la sostanza che avrebbe iniettato l'infermiera di Piombino e con cui avrebbe ucciso 13 persone. Un polisaccaride, un estere acido e sodico-solforoso che si trova nel fegato, nei polmoni e negli intestini delle creature viventi. Una sostanza che tende a prolungare il tempo di coagulazione del sangue, impedendo la formazione di fibrina. L' eparina sodica viene usata ampiamente in medicina come farmaco fondamentale.

"In pratica, è un anticoagulante usato essenzialmente per impedire la formazione di pericolosi coauguli di sangue, tecnicamente chiamati trombi, all'interno dei vasi sanguigni e per prevenire il distacco di frammenti, cioè emboli, dai coaguli di sangue già formati", spiega Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. "Iniezioni di eparina sono quindi indicate per le persone a rischio trombosi venosa e arteriosa - continua l'esperto- , ma le dosi devono essere appropriate e stabilite dal medico". Le quantità che avrebbe iniettato l'infermiera a Piombino sarebbero invece delle vere bombe di eparina, dalle conseguenze fatali: dosi molto alte di questa sostanza possono infatti provocare emorragie

Da un lato l'uso di eparina è fondamentale come anti-trombotico postoperatorio, nelle sale chirurgiche di tutto il mondo e viene pure impiegata nella dialisi renale, nell'infarto, in caso di flebite o embolie polmonari. Ma dall'altro, "se usata inappropriatamente e a dosi elevate può provocare la morte", spiega Garattini. "Nelle persone affette da condizioni pregresse che tendono a sviluppare emorragie, a seguito di una patologia o di un trauma, dosi alte di eparina possono provocare emorragie diffuse e letali".