India, vietato documentario choc su stupro di gruppo. "Potrebbe creare clima di tensione"

Il film contiene le dichiarazioni choc di uno dei condannati: "E' tutta colpa della ragazza. Ha resistito allo stupro"

India, una protesta contro la violenza sulle donne (LaPresse)

India, una protesta contro la violenza sulle donne (LaPresse)

Delhi (India), 4 marzo 2015 - E' polemica in India per il divieto di proiettare il documentario sullo stupro di gruppo che nel dicembre 2012 a Nuova Delhi costò la vita a una studentessa 23enne. La proiezione del film 'India's Daughter', della regista britannica Leslee Udwin era stata prevista, in India e altri Paesi, per l'8 marzo in occasione del Giorno della donna. Il governo ha deciso di bloccare la proiezione a causa delle scioccanti dichiarazioni di uno degli stupratori e della presunta violazione delle regole legate a simili opere. Il documentario, infatti, contiene una intervista a Mukesh Singh, condannato a morte per la violenza, e ad altri responsabili.

Nel documentario, lo stupratore incolpa la vittima per il crimine, per aver resistito allo stupro. Afferma anche che le donne siano più responsabili degli uomini, nelle violenze sessuali. "Affermazioni - ha detto il ministro dell'Interno, Rajnath Singh, in Parlamento - altamente denigratorie e di affronto alla dignità delle donne".

Il timore, ha spiegato la polizia di Delhi, è che le affermazioni dello stupratore creino una atmosfera di "paura e tensione", che rischia di creare rabbia pubblica. La regista si è detta "profondamente rattristata" dal divieto imposto in India, che "mina l'appassionata spinta verso l'uguaglianza di genere", ma ha sottolineato che nel resto del mondo il film sarà trasmesso come programmato. Ha spiegato di avere intervistato il condannato in carcere dopo aver ottenuto tutti i permessi e di aver dato alle autorità la possibilità di vedere tutte le riprese, che non sono però state visionate. Alla fine sarebbe stata approvata una versione ridotta.

Per lo stupro di gruppo su un bus notturno e la morte della studentessa sono stati condannati a morte quattro uomini, ma la loro esecuzione è poi stata sospesa alla Corte suprema. Uno dei quattro si è impiccato in cella, mentre un altro che al momento della violenza era minorenne è stato condannato a tre anni in un carcere minorile. Nello stupro perse la vita una studentessa di fisioterapia di 23 anni, massacrata da sei uomini e morta due settimane dopo per le terribili ferite riportate. Il caso sconvolse l'India e obbligò il governo a varare leggi più severe per punire le violenze sessuali.