Martedì 16 Aprile 2024

In Emilia la Cgil volta le spalle al Pd. Regionali, grande fuga verso sinistra

I pensionati: non faremo platea a Renzi. Telefonate a caccia del voto

Stefano Bonaccini (foto Schicchi)

Stefano Bonaccini (foto Schicchi)

Valerio Baroncini

BOLOGNA, 19 novembre 2014 - L'ARMA finale? La telefonata a casa: «Lo sa che domenica si vota? Questi sono i candidati del Pd». Gli ultimi sondaggi danno comunque l'affluenza in risalita in Emilia-Romagna: l'inchiesta sulle spese pazze che ha travolto i consiglieri (12 indagati sono anche ricandidati) ha avuto almeno il merito' di rilanciare il tema e ora si scorge il 55-60%. I democratici però non si fidano e allora dagli con le chiamate: la soglia psicologica è quella dei due milioni di elettori alle urne e, come anticipato dal Resto del Carlino, da settimane il Pd e il candidato governatore Stefano Bonaccini temono di stare sotto il 50% di affluenza e voti. Sarebbe, in caso di successo per il renziano, una vittoria di Pirro e un test (negativo) anche a livello nazionale. Il tema delle ultime ore è, però, la sinistra' che si smarca dal partitone.

LO SCHIAFFO del cantautore Francesco Guccini, che sosterrà Sel, è stata la prima scarica elettrica. La seconda, che da ieri agita le sezioni, riguarda la Cgil. Da tempo la Fiom, anche nella bulgara' Emilia, guarda con sospetto il Pd: non è una novità la vicinanza con alcuni componenti del Movimento 5 Stelle. Tutta la Cgil, a differenza di altre tornate elettorali, questa volta non darà indicazioni di voto e, anzi, molte categorie ammiccano ai vendoliani e alla lista Tsipras, che corre sotto la bandiera civica de L'altra Emilia-Romagna'. Non solo: verso Tsipras si muovono anche nomi forti come l'ex segretario bolognese dei Ds, Mauro Zani, l'architetto Pierluigi Cervellati e l'ex magistrato Libero Mancuso. Lo scenario vede comunque il Pd con la maggioranza in mano. La Lega (Salvini ha trascinato il Carroccio con il suo candidato Alan Fabbri verso percentuali insperate, venerdì arriverà per il bis) e Forza Italia potrebbero stare poco sotto il doppio dei voti del M5S, che pagherà l'assenza di Beppe Grillo nella campagna elettorale. Fra i pentastellati, Giulia Gibertoni salirà comunque rispetto al 7% di Giovanni Favia del 2010. Domani tocca al premier Matteo Renzi infiammare l'Emilia-Romagna: l'affluenza potrebbe valere più del risultato.

BRUNO Pizzica, segretario regionale dello Spi-Cgil (un pacchetto di voti determinante, gli iscritti sono 460mila) conferma la linea: «Non diremo per chi votare, ma vedo un disagio diffuso, dovremo fare un appello a recarsi alle urne». Nei giorni scorsi ha inviato insieme coi colleghi di Uil e Cisl un documento ai candidati. Ieri ha visto Cristina Quintavalla di Tsipras. Al Paladozza di Bologna ci sarà per l'ex sindaco di Firenze? «No, non farò platea a Renzi. Di certo non in questo periodo». Il Pd, insomma, è avvisato.