Martedì 23 Aprile 2024

Immigrati, sale la tensione nelle periferie di Roma. Sit-in a Infernetto

Il clima si è acceso da qualche giorno dopo il trasferimento di alcuni immigrati dal centro di prima accoglienza a Tor Sapienza

Uno striscione comparso per le strade dell'Infernetto (Ansa)

Uno striscione comparso per le strade dell'Infernetto (Ansa)

Roma, 22 novembre 2014 - Da Tor Sapienza all'Infernetto ancora tensioni nelle periferie romane per le proteste contro la presenza di immigrati. Il clima si è acceso da qualche giorno all'Infernetto, dopo il trasferimento di alcuni immigrati dal centro di prima accoglienza di via Morandi a Tor Sapienza e dopo la rissa scoppiata all'interno del centro accoglienza "Le Betulle". 

Centinaia di persone stanno manifestando all'Infernetto. I manifestanti sorreggono un lungo striscione con la scritta 'Alcuni italiani non si arrendono'. La protesta, indetta dai comitati cittadini, vede anche la presenza di uno dei leader di CasaPound, Simone Di Stefano, e dell'europarlamentare leghista Mario Borghezio. Entrambi - contrariamente a quanto accaduto ieri durante il corteo all'Eur - sono stati accolti dagli applausi dei residenti, che sventolano al cielo il tricolore. "Questa è una protesta legittima - sostiene Borghezio - hanno ragione quando accusano i politici. C'è una responsabilità politica nell'apertura all'immigrazione, colpa di una politica buonista e demenziale. L'immigrazione è diventata invasione". "Qui oggi in piazza ci sono gli italiani stanchi che non si arrendono - gli fa eco Di Stefano, già candidato alle scorse regionali -. Non accettiamo di essere continuamente additati come razzisti, siamo solo incazzati". Tra i manifestanti anche alcuni esponenti del centrodestra, come il deputato di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli, Luciano Ciocchetti e l'ex vicesindaco Sveva Belviso.