Martedì 23 Aprile 2024

Ecco il mosaico delle meraviglie. Torna il fantasma di Alessandro Magno

Ancora una sorpresa negli scavi della grande toma macedone di Letizia Cini

 TESORO Il mosaico policromo raffigurante Hermes scoperto  ad Anfipoli, in Macedonia, nel Nord della Grecia. Sopra, un particolare (foto  Ap e Ansa)

TESORO Il mosaico policromo raffigurante Hermes scoperto ad Anfipoli, in Macedonia, nel Nord della Grecia. Sopra, un particolare (foto Ap e Ansa)

ATENE, 14 OTTOBRE 2014 -  TORNA ad affacciarsi l’ombra di Alessandro Magno, l’uomo che volle farsi dio.Dopo la scoperta della grande tomba di Anfipoli, in Macedonia, nel Nord della Grecia, gli scavi hanno adesso riportato alla luce, nella seconda camera del tumulo, uno splendido mosaico policromo raffigurante Hermes, il messaggero degli dèi, seguito da una figura maschile su un carro equestre. La scena è incorniciata da un motivo a meandri, quadrati e onde. Gli archeologi hanno collocato l’opera - che misura circa 13 metri quadrati - alla fine del IV secolo a. C. Stima che conferma la datazione della sepoltura in piena epoca alessandrina.

L’ipotesi che si tratti proprio del sepolcro del grande condottiero (morto a 33 anni, nel 323 a.C.), e non di uno dei suoi familiari o generali, al momento non è stata confermata dagli studiosi. «Maggiori informazioni arriveranno, probabilmente, quando gli scavi porteranno alla luce la camera funeraria» sottolineano gli archeologi, ora impegnati a cercare di entrare nella quarta sala della tomba.

È PASSATO poco più di un mese dall’annuncio della possibile identificazione della sepoltura di Alessandro Magno con l’imponente struttura di Kasta (vicino ad Anfipoli): scoperta che ha riaperto la questione del “se” e del “dove” si trovi la tomba del sovrano macedone, rilanciando l’ipotesi che sia su suolo ellenico, poco distante da quella reggia che Alessandro lasciò con un esercito di eroi, per conquistare tutto il conquistabile. A suffragare l’identificazione della necropoli, il rinvenimento di due cariatidi, due grosse statue, che rappresenterebbero il sovrano nell’esercizio del potere assoluto, di due sfingi e di un leone, uno dei simboli di Alessandro, a guardia dell’intero complesso funerario.

Di concreto ora si somma la bellezza dell’imponente mosaico che rappresenta il dio Hermes, mentre accompagna un uomo nel regno dei morti. La divinità ellenica indossa mantello, sandali alati e tiene in mano il caduceo (bastone con due serpenti attorcigliati intorno), mentre l’uomo che conduce il carro trainato da due cavalli bianchi ha sulla testa una corona di alloro. Realizzato con tessere bianche, grigie, nere, blu, rosse e gialle, il capolavoro «si distingue per la tecnica eccezionale e la raffigurazione dei particolari delle forme e dei cavalli e per l’armonia dei colori», spiega il ministero greco della Cultura.

«SI TRATTA del più grande mosaico mai scoperto, con una dimensione di 4,5 per 3» prosegue il ministero, che tuttavia non indica alcuna conclusione circa il nome dell’ospite della tomba.

«Il segreto di Anfipoli e del misterioso occupante sarà rivelato alla fine di ottobre», hanno detto un paio di giorni fa gli archeologi, convinti del fatto che a condurre il carro sia un uomo potrebbe significare che la persona sepolta nella tomba sia di sesso maschile. Gli appassionati di storia dovranno pazientare ancora qualche giorno.

Nel frattempo, il danno che l’opera ellenica presenta proprio al suo centro sarà restaurato al più presto, visto che fortunatamente molte delle tessere staccate sono ritrovate nel terriccio che la ricopriva.