Mercoledì 24 Aprile 2024

Il metodo cinese

Anche se adesso la sua economia sta un po’ rallentando, l’invasione cinese del mondo continua. E con molto successo. In Italia, ad esempio, sono quasi monopolisti in alcuni settor...

GIUSEPPE TURANI

ANCHE se adesso la sua economia sta un po’ rallentando, l’invasione cinese del mondo continua. E con molto successo. In Italia, ad esempio, sono quasi monopolisti in alcuni settori (giocattoli, bar, tessile di bassa qualità). In vari paesi stanno comprando azioni di società molto importanti e parecchi immobili. In Africa stanno facendo incetta di grandissime aree agricole. A casa loro sono ormai i più grandi produttori mondiali di apparati elettronici.

A che cosa si deve tutto questo successo? A vari elementi.Intanto hanno un sistema politico con pochissimo (o niente) dibattito e quindi le decisioni prese sono realizzate. E questo consente loro di procedere molto velocemente. Quando devono costruire un palazzo, accendono le foto-elettriche e i lavori vanno avanti 24 ore al giorno.

Poi, come è noto, chi lavora lo fa in condizioni quasi estreme, con pochissime garanzie. Da una parte perché in Cina protestare non è tanto facile, dall’altra perché decine di milioni di cinesi sono appena usciti (grazie proprio al lavoro “pesante”) da una condizione di povertà quasi totale. E altri milioni ancora vivono nelle campagne con redditi inesistenti: il loro sogno è entrare nelle grandi città e trovarsi un impiego qualsiasi.

MA PARE che l’esercito abbia l’ordine di fermarli, a qualunque costo.Questo spiega perché i lavoratori cinesi costino così poco e perché la Cina riesca a produrre qualsiasi cosa a prezzi incredibilmente bassi. Va detto, inoltre, che hanno una loro genialità: copiano qualsiasi cosa, se ne fregano dei brevetti internazionali e delle misure di sicurezza (nei giocattoli, ad esempio). Tempo fa un mio amico ha preso l’attrezzatura nuova per il bambino che finalmente cominciava le scuole e ha fatto un lungo elenco: zaino, matite, penne varie, compassi, contenitori assortiti e altro ancora. Bene, tutta roba cinese. Questo materiale, quasi certamente, non è in regola con le norme comunitarie, ma costa talmente poco che si sta imponendo sul mercato.

MA NON vendono solo matite e zainetti. Copiano e producono anche abiti di stilisti famosi (hanno realizzato persino delle false Ferrari), apparati elettronici, orologi di marca. In sostanza, quello cinese è, per ora, una sorta di capitalismo selvaggio, che maltratta la sua stessa gente e il mondo. Ma che è riuscito a portare milioni e milioni di persone a avere un paio di pasti decenti al giorno. Anche qui da noi i cinesi sono molto particolari. Di solito occupano interi quartieri, sono molto intelligenti (quando a Milano un computer si rompe seriamente, l’ultima risorsa è andare “dai cinesi”), sono molto laboriosi e spendono poco. Prima di avere successo possono anche vivere per anni in otto in una stanza. E hanno una caratteristica: non delinquono. Passano sopra a tutte le norme igieniche e sanitarie, ma è rarissimo che facciano del male a una persona. E sono una delle comunità più “chiuse” e inoffensive che ci siano in Italia. Qualità innate, probabilmente. Ma anche una visione strategica: in fondo, per loro siamo tutti possibili clienti

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