Il danno e la beffa

IL BUCO nero della sanità rischia di ridimensionare quel taglio delle tasse annunciato a gran voce dal governo. Infatti, nelle Regioni già in deficit, la riduzione dei trasferimenti prevista nella Legge di Stabilità potrebbe tradursi, quasi automaticamente, in un aumento dell’addizionale Irpef (o Irap) se non è già ai massimi o, nei casi estremi, nel ritorno del vituperato ticket. Come a dire: con una mano si dà, tagliando le tasse sulla casa, e con l’altra si toglie, per fare fronte ai deficit della sanità. Un copione già visto in passato e che Renzi, ieri, ha fortemente smentito. Ma le parole del premier non hanno affatto convinto i presidenti delle Regioni, pronti a salire sulle barricate. Polemiche esagerate?

SE SI guardano i dati degli ultimi dieci anni, verrebbe da dire di sì: la spesa sanitaria è cresciuta di oltre il 33%, arrivando a sfiorare i 113 miliardi nel 2015. Ma, dentro questi numeri, la realtà è diversa. E registra il clamoroso fallimento di quella riforma federalista che, 14 anni fa, era nata con l’idea di risanare i bilanci della sanità. In parte questo è stato fatto, grazie soprattutto ai tagli operati col commissariamento delle Regioni in profondo rosso. Certo, il percorso non è stato completato e i bilanci sono sempre fortemente in bilico. Ma è indubbio che la cura dimagrante ha avuto i suoi effetti tanto che perfino la Corte dei Conti ha dovuto riconoscere che, a furia di tagliare, la sanità italiana rischia ora di passare da un deficit contabile a un deficit assistenziale. Ovvero, gli ospedali non saranno più in grado di coprire le esigenze di una popolazione che invecchia velocemente.

LA COPERTA non solo è sempre più corta ma diventa insufficiente. È sempre più urgente un intervento non solo sui costi ma soprattutto sulla gestione delle Asl. Che fine ha fatto, ad esempio, l’introduzione dei costi standard? O, la misurazione delle performance dei manager sulla base dei risultati? O, ancora, l’arrivo dei livelli di assistenza minimi, in grado di ridurre se non cancellare le differenze da Regione a Regione? Senza una riforma strutturale, il rischio reale è che gli italiano si trovino a pagare due volte i costi del mancato risanamento: pagando più tasse e ricevendo prestazioni meno efficienti. Come a dire: oltre al danno anche la beffa.