Martedì 23 Aprile 2024

Il Ct non ha colpe, ma il dissidio con la Juve guasta il clima azzurro

di Giuseppe Tassi

ANTONIO CONTE ha il grande pregio di passare dalla parte del torto anche quando ha ragione. Il mutismo e le risposte sibilline fornite ieri in conferenza stampa per spiegare lo sventurato infortunio a Marchisio non hanno certamente fatto bene all’immagine del Ct. Cupo e risentito per la battuta di John Elkann («perché in Nazionale li fanno lavorare tanto?») Conte ha offerto più silenzi che spiegazioni, più mugugni che parole. Un atteggiamento risentito e vagamente infantile, poco intonato al ruolo di Ct, che presuppone anche qualità diplomatiche e capacità di stemperare le polemiche. «Quando ero alla Juve, Elkann non mi faceva queste domande» ha digrignato l’Antonio furioso.

DIMENTICANDO che il miglior modo per chiudere le polemiche è sempre la strada del dialogo, non quella dei monosillabi.

La battuta piccata di Elkann e le esasperazioni dei tifosi si social network erano prevedibili, ma andavano rimandate al mittente con eleganza, non esasperate con un mutismo che vale più di mille parole.

Il risultato è che il fortuito incidente di Marchisio, che poco o niente ha a che vedere con i carichi di lavoro di questi giorni azzurri, diventa l’ennesimo casus belli fra Conte e la Juve alla viglia di una gara importante per la qualificazione europea e poco prima dell’amichevole con l’Inghilterra allo Juventus Stadium.

La Nazionale polveriera farà la felicità dei cronisti ma non quella dei tifosi e dei calciatori che sono parte del progetto azzurro.

LA JUVE , prima potenza del calcio italiano, si rassegni all’idea che i giocatori prestati alla patria pedatoria possano anche infortunarsi. E Conte impari a convivere con le polemiche, le insinuazioni e i veleni. Perché anche questo fa parte del bagaglio di un Ct di rango europeo.

Così al crac del ginocchio di Marchisio rischia di aggiungersi quello dell’ambiente azzurro. In questo clima surreale l’Italia affidata alla regia del giovane Verratti (con Antonelli al posto di Pasqual e il genoano Bertolacci a rilevare Marchisio) proverà a vincere per la prima volta nella sua storia in Bulgaria. L’avversario è modesto ma la tensione sembra quella di un Mundial. Il merito è di Conte. E della Juve.

di Giuseppe Tassi