Mercoledì 24 Aprile 2024

I frutti velenosi

QUANDO ci sono scellerati al volante e morti sulla strada il problema, certo, non è l’etnia ma chi è alla guida di una bomba su quattro ruote. Scorrendo all’indietro il nastro della cronaca vediamo sballati, drogati, ubriachi. E anche rom, spesso su auto rubate come quelli che a Teramo nel novembre dell’anno scorso, sempre in fuga dalla polizia, falciarono a morte una donna e ferirono sei persone. E non è l’unico episodio. Il caso di Roma dunque va letto anche oltre il dettaglio di ciò che è accaduto, perchè per l’ennesima volta apre il sipario su un mondo che sul piano sociale è un disastro. L’auto, pare, apparteneva ad un romeno che ne ha intestate 24, anche lui domiciliato in un campo. Sarà un caso. Sulla vettura assassina c’erano dei minori. Hanno imboccato un percorso sbagliato, si dirà.   MA CHE VITA possono avere gli adolescenti che crescono in campi contornati di rifiuti, come quello della Monachina appunto, spesso senza istruzione per scelta delle famiglie, dove il lavoro regolare non esiste, dove la maggior parte dei residenti ha un certificato penale lungo un metro? Un contesto di illegalità diffusa dove non si pagano luce, acqua, gas perchè qualcun altro per definizione ci pensa, non può produrre che frutti velenosi. E se i cittadini che da anni vivono accanto ai campi nomadi, da Torino a Milano a Roma, denunciano degrado, convivenza difficile, furti significa che il problema esiste e va affrontato. Il cittadino che ha una casa, lavora e paga l’affitto non si riconoscerà mai in scenari come quelli descritti. Ovvio che dovranno essere i rom, gente che abita in Italia da anni, a dover affrontare un processo di integrazione. Non c’è altra via d’uscita. La politica anche a sinistra ha cambiato atteggiamento. Niente ruspe alla Salvini, ma un ripensamento sì. Perfino in Emilia Romagna la Regione sta discutendo un progetto di legge che prevede l’erogazione di acqua ed elettricità solo a chi paga, l’allontanamento degli abusivi, l’avvio di un percorso per la scolarizzazione dei bambini, lo smantellamento dei campi illegali. Una inversione di rotta rispetto al passato. Riportare il mondo parallelo degli insediamenti rom in un contesto di legalità, o meglio chiuderli gradualmente, significherrebe anche evitare impulsi razzisti della gente. Una politica irresponsabile e sbagliata fino a oggi li ha invece alimentati.