Il ministro greco Varoufakis con Christine Lagarde (Afp)
Atene, 11 febbraio 2015 - Nel giorno in cui i 18 ministri dell'Economia si riuniscono a Bruxelles all'Eurogruppo, il capo della diplomazia ellenica Nikos Kotzias vola a Mosca dall'alleato russo. Una mossa che ha il sapore della provocazione, anche perché l'avvicinamento tra Grecia e Russia è fortemente temuto dagli Usa e dall'Ue. Kotzias ha incontrato l'omologo Serghei Lavrov, da cui è stato invitato. Nonostante Tsipras abbia negato che la Grecia voglia accettare l'aiuto finanziario offerto da Vladimir Putin (e anche dalla Cina, nonostante quest'ultima abbia smentito l'esistenza di accordi in tal senso), la visita di Kotzias sembra fatta apposta per alimentare le voci di un aiuto extra Eurozona per Atene.
Dal canto suo Lavrov ha dichiarato che la Russia "prenderà in considerazione" la possibilità di concedere "aiuti finanziari alla Grecia se tale richiesta arriverà" da Atene. A questa "cortesia" il ministro Kotsias ha rispoto che "la Grecia non sostiene l'idea di esercitare pressioni sulla Russia attraverso le sanzioni per la crisi ucraina". "C'è bisogno - ha aggiunto- di altri strumenti, altre soluzioni adeguate».
A Bruxelles intanto il ministro delle Finanze greco Varoufakis ha illustrato all'Eurogruppo il piano greco in 5 punti, dopo che in nottata il parlamento di Atene ha votato la fiducia al governo Tsipras. In buona sostanza la proposta prevede un prestito ad Atene di 10 miliardi di euro e tempo fino a fine agosto per negoziare un nuovo programma per gli anni a venire. L'eurogruppo di oggi, comunque, non dovrebbe prendere decisioni sulla Grecia come annunciato ieri dal ministro delle finanze tedesche Wolfgang Schauble che ha respinto anche l'idea di un prestito ponte.
VAROUFAKIS OTTIMISTA - "Sono fiducioso che sarà un incontro costruttivo", ha detto il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis entrando all'Eurogruppo. Prima dell'avvio dei lavori Varoufakis ha avuto un bilaterale con Christine Lagarde e poi un incontro con Lagarde, il presidente Jeroen Dijsselbloem e il capo dell'Euro Working Group.