Giovedì 25 Aprile 2024

E se la Grecia andasse in default?

Un simile evento innescherebbe una reazione a catena le cui conseguenze darebbero, almeno nel breve periodo, il colpo di grazia a una Grecia già devastata da anni di sprechi e di austerità

Grecia: Draghi fiducioso dialogo

Grecia: Draghi fiducioso dialogo

Roma, 25 maggio 2015 - Fino a poche settimane fa sollevare l'ipotesi di un default della Grecia era un tabù, una possibilità che i più alti funzionari delle istituzioni coinvolte nella convulsa trattativa sul debito di Atene si rifiutavano persino di prendere in considerazione. Continuare a nascondere la testa sotto la sabbia è però impossibile, ora che il governo ellenico, attraverso il ministro dell'Interno, ha sottolineato l'impossibilità di restituire senza nuovi fondi gli 1,6 miliardi di euro dovuti a giugno al Fondo Monetario Internazionale, una cifra che appare peraltro decisamente abbordabile rispetto ai quasi 7 miliardi di euro da rimborsare alla Bce tra luglio e agosto. 

Qualora il 5 giugno non venisse versata la tranche di 300 milioni di euro dovuta all'istituto di Washington (che, per statuto, deve essere rimborsato integralmente), scatterebbe il conto alla rovescia. Due settimane dopo la scadenza, arriverebbe una sollecitazione del Fmi e, due settimane dopo ancora, in mancanza di pagamenti, il direttore generale dell'organo dovrebbe informare il board esecutivo sullo stato di insolvenza del debitore. A questo punto gli altri creditori sarebbero nelle condizioni di poter chiedere l'immediato saldo di tutti i crediti vantati nei confronti di Atene (che siede su una montagna di debito di oltre 310 miliardi di euro) e, contemporaneamente, partirebbero i pagamenti dei 'credit default swap'.

Quanto all'unico canale attraverso il quale la Grecia riceve oggi liquidità, i fondi di emergenza 'Ela' versate dalla Bce alle banche elleniche (che poi li reinvestono in titoli di Stato nazionali), esso non sarebbe più utilizzabile se gli istituti venissero ritenuti non più solvibili e dotati di collaterali adeguati. Un'interruzione dei versamenti tramite il fondo Ela farebbe però scattare una corsa agli sportelli che metterebbe definitivamente in ginocchio il settore bancario del Paese. E non è nemmeno scontato che l'eventuale imposizione di controlli sui flussi di capitale possa funzionare, data l'ampia area di sommerso che caratterizza l'economia greca.

Quel che è certo è che un simile evento innescherebbe una reazione a catena le cui conseguenze, complesse da prevedere anche in termini di dinamiche, darebbero, almeno nel breve periodo, il colpo di grazia a una Grecia già devastata da anni di sprechi prima e di austerità poi. Che un default possa innescare automaticamente anche una 'Grexit', dalle ripercussioni ancora più imprevedibili, è difficile da valutare. Quel che è certo è che né a Bruxelles, né a Washington, né a Francoforte possono continuare a fingere che il problema non si ponga, come è accaduto per lunghi e infruttuosi mesi.